Come già riportato ieri sul nostro sito in questo articolo, il Progetto Life Perdix, per il recupero della sottospecie starna italica nel sito di Natura 2000, Zps Valle del Mezzano, è giunto alle sue battute finali. Tanti gli enti coinvolti in questa iniziativa finanziata con fondi del programma Life17/Nat/IT/00588: coordinatore beneficiario è l’Ispra in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri, la Federazione italiana della caccia, la Federation Nationale des Chasseurs, Legambiente, il Parco del Delta del Po e l’Enci in qualità di cofinanziatore. “Siamo arrivati alla fine di un percorso piuttosto lungo, con tante difficoltà affrontate – ha dichiarato a Caccia & Tiro Daniel Tramontana, vice coordinatore tecnico-scientifico dell’Ufficio Studi e Ricerche Fidc – una su tutte la pandemia, ma tutti gli attori hanno superato i problemi critici che di volta in volta si sono presentati di fronte. Tutti insieme abbiamo trovato soluzioni alternative e innovative che si sono rivelate efficaci per raggiungere gli obiettivi previsti nella fase di progettazione e cioè il recupero della sottospecie Perdix italica attraverso il campionamento di 4.000 esemplari stock in tre centri faunistici pubblici: uno gestito dai Carabinieri a Bieri in Garfagnana (Lu), un altro a Scarlino (Gr) e l’ultimo, ma non certo meno importante, in Umbria a Torre Certalda, nel comune di Umbertide (Pg)”.
Nella Zps “Valle del Mezzano” dal 2021 al 2024 sono stati reintrodotti circa 30 mila esemplari di starna italica: “In questo modo – dichiara sempre Tramontana – abbiamo costituito una piccola popolazione formata da circa 4 mila coppie in primavera”.
Il Progetto Life Perdix è arrivato alla conclusione, ma le buone pratiche di gestione continueranno anche in futuro grazie alla collaborazione della Federazione dei cacciatori francesi, ce lo conferma ancora Tramontana: “Fino al 2029 proseguiremo con il monitoraggio della popolazione, realizzeremo miglioramenti ambientali come la semina delle fasce fiorite che offrono disponibilità alimentare ai pulcini, perché parassitate da insetti base della dieta. Inoltre, continueremo le altre attività di base per il mantenimento della popolazione. Fondamentale sarà il controllo dei predatori quali la cornacchia grigia e la gazza attraverso l’utilizzo di gabbie trappola. Anche il foraggiamento invernale si è rivelato una pratica corretta e lo metteremo in pratica riempiendo 400 mangiatoie installate nell’area di reintroduzione”.
Conclude il vice coordinatore dell’Ufficio Studi e Ricerche Fidc: “Non vogliamo disperdere il patrimonio conquistato faticosamente in questi sei anni di lavori e come Fidc auspichiamo che in altre regioni possano essere portate avanti iniziative simili che possano usufruire delle esperienze accumulate da noi”.
In queste immagini: soggetti di starna italica monitorati durante la primavera del 2024; terreni all’interno della Zps Valle del Mezzano e alcune starne vicino alle reti; Daniel Tramontana, vice coordinatore dell’Ufficio Studi e Ricerche Fidc – Foto Progetto Life Perdix