Durante Eos a Veronafiere si è tenuta una importante riunione fra i componenti dell’Ufficio Studi e Ricerche Fidc per fare il punto della situazione sui progetti in essere e su quelli futuri. Nel video qui riportato, girato nello stand Fidc in fiera, il direttore de “Il Cacciatore Italiano”, Marco Ramanzini intervista il coordinatore tecnico scientifico Michele Sorrenti, che ha spiegato: “Ci siamo incontrati con buona parte dei consulenti, dei collaboratori e dei responsabili dei vari progetti. Ci siamo concentrati su cosa sta accadendo con la telemetria satellitare nel 2024 e nel 2025. Abbiamo discusso dei risultati delle ricerche sui tordi, sulle beccacce, sulle folaghe e sulle gallinelle. In base alle evidenze scientifiche è emerso che i risultati sono sempre buoni per la beccaccia e per i tordi. Dobbiamo dire che, proprio in Veneto, abbiamo fatto un tentativo con la cesena, dove era in essere un progetto finanziato dalla Regione, ma abbiamo dovuto rinunciare perché non è stato possibile catturarne neanche una. Non le abbiamo trovate a causa della questione climatica”. Sorrenti poi prosegue: “Dobbiamo studiare i risultati dei prossimi mesi delle migrazioni, ma ci conforta ad esempio che a gennaio non ci siano stati movimenti ascrivibili a migrazioni. Però gli uccelli si spostano e stiamo imparando a conoscere anche movimenti erratici, che l’anno scorso non avevamo evidenziato e nei prossimi mesi ne monitoreremo l’evoluzione”.
Fra le novità per il futuro citiamo il Progetto quaglia: “Da parte della Commissione europea – conclude – esiste la volontà di portare avanti un piano di prelievo adattativo per la quaglia, così come stato fatto per la tortora. Si tratta di una specie decisamente popolare e così è necessario ottenere più dati. Abbiamo stabilito le linee guida del progetto che si baserà su tre studi diversi. Innanzitutto l’incremento dei diari di caccia da parte dei cacciatori, come avvenuto per il beccaccino. Poi, attraverso i nostri inanellatori di fiducia, monitoreremo la migrazione primaverile della specie quaglia in due o tre stazioni. Infine, attueremo una stazione sperimentale di bioacustica: ascolteremo il canto territoriale dei maschi per scoprire se questo metodo può funzionare. Abbiamo finanziamenti importanti, ma dobbiamo anche dire che possiamo contare sulla settoriale Ucim (Unione cacciatori italiani migratoristi) che sosterrà economicamente l’iniziativa. Inoltre, sappiamo già che tanti giovani appassionati ci daranno una grossa mano e anzi invitiamo gli interessati a farsi avanti. In altri Paesi europei questo lavoro è già stato portato avanti e adesso tocca all’Italia darsi da fare per questa specie”.
Un momento dell’intervista a Eos Show rilasciata dal coordinatore tecnico scientifico Michele Sorrenti al direttore de “Il Cacciatore Italiano”, Marco Ramanzini. Tra i progetto futuri dell’Ufficio Studi e Ricerche Fidc, quello che prevede un piano di prelievo adattativo per la quaglia – Foto Federcaccia