In occasione della 68ª Assemblea nazionale di Federcaccia, si è svolto il tavolo di coordinamento delle Associazioni Settoriali Fidc che sono Uncza, Aica, Ucim, Acma, Uncf e Uncc sotto la supervisione di Oscar Stella, il quale ha stabilito che questo gruppo si riunirà con cadenza regolare. Noi di Caccia & Tiro abbiamo avuto modo di contattare il presidente di Ucim (Unione italiana cacciatori migratoristi), Carlo Romanelli, che ci ha scritto il documento che riportiamo qui sotto.
Possiamo dire che dopo alcuni anni la settoriale Ucim è tornata in attività. Tutto ciò nonostante un periodo sicuramente non facile, costellato da grandi problemi nazionali e internazionali che hanno coinvolto la vita di tutti: Covid, guerre, alluvioni e Psa, che hanno impattato direttamente anche sul mondo venatorio. Il riferimento cardine per le attività della Settoriale è il nostro statuto che, benché datato, definisce nei suoi principi generali (art. 2) linee guida ben chiare e attuali:
“La Settoriale Ucim si propone di: coadiuvare Fidc nella difesa delle forme tipiche e tradizionali della caccia con particolare riferimento all’avifauna migratrice di terra; essere di supporto tecnico per gli studi e i programmi che la Fidc intende porre in essere, anche in collaborazione con altre Associazioni venatorie; contribuire alla crescita e all’immagine dell’attività venatoria partecipando a programmi mirati al recupero e al mantenimento di ambienti naturali; promuovere la crescita culturale del cacciatore”.
Contribuire, coadiuvare, supportare, promuovere sono aspetti, in questo e negli scorsi anni, perseguiti da questo qualificato Consiglio che devo ringraziare.
Ma non solo, la Settoriale si è infatti attivata per nuove progettualità nel quadro del nostro statuto. “Per il raggiungimento delle suindicate finalità, l’associazione può realizzare studi e ricerche, organizzare gare, convegni, mostre e altre manifestazioni; collaborare con Istituti qualificati, Enti o altre Associazioni aventi comuni obiettivi in Italia e all’estero”.
Vediamo quindi di tracciare un breve resoconto delle attività di questo ultimo periodo, pur facendo qualche riferimento meno recente. Sicuramente alla Federazione è stato fornito supporto mettendo a disposizione i nostri rilevatori e tecnici anche per attività di cattura. Queste appaiono oggi particolarmente significative, soprattutto per i turdidi inanellati in Calabria, i cui dati potranno rivestire un ruolo cruciale per la difesa dei nostri calendari. Da ricordare anche i finanziamenti della nostra Settoriale, agli studi sulla beccaccia secondo quanto richiesto dall’Ufficio Studi e Ricerche. Per altro è noto come Ucim non riceva fondi da Federcaccia e per questo abbia fatto ricorso a proprie risorse. Allo stesso tempo, siamo stati tra i promotori, in questo ultimo anno, di un progetto per il censimento della tortora e del colombaccio al canto per il quale sono giunte 1.131 giornate di rilevazioni per 50 punti di rilevazione in varie regioni italiane: i dati saranno consegnati all’attenzione dell’Ufficio Studi e Ricerche. Tale progetto riveste un ruolo di estrema importanza vista la criticità della situazione delle caccia a questi selvatici nel nostro Paese. La questione da noi sollevata nella Assemblea nazionale Federcaccia del maggio 2024 è stata raccolta dalla Federazione. Le schede e le attività per i rilevatori sono state predisposte con il contributo di nostri ricercatori e da noi pubblicate e diffuse sia sulla stampa specializzata sia sui social. Le schede ricevute sono state prontamente inviate all’Ufficio Studi e Ricerche di Federcaccia. Fra gli scopi perseguiti vi è anche la crescita dell’attività venatoria alla quale abbiamo contribuito sia attraverso l’utilizzo di strumenti tradizionali, come la partecipazione a convegni sia grazie alla promozione attraverso i social.
Di particolare rilievo il convegno del 31 agosto a Taglio di Po (Rovigo) dove siamo intervenuti sull’opportunità di attivare ricerche tramite le nuove tecnologie radar; questa metodologia, a nostro avviso, merita approfondimenti perché potrebbe risultare strategica in relazione alla definizione di piccole quantità soprattutto per le specie in deroga, alla luce della recente sentenza del Consiglio di Stato sull’inadempienza dell’Ispra. In questo saremo sicuramente disponibili a coadiuvare le ricerche che la Federazione vorrà mettere in atto avendo già ricevuto inviti alla partecipazione a specifici convegni. Se le risorse lo permetteranno sarà anche possibile promuovere noi stessi ricerche al riguardo, nel quadro più generale tracciato dalla Federazione.
Riguardo al problema delle cacce in deroga, ai sensi della lettera “c” della Direttiva Uccelli, abbiamo tenuto rapporti con politici nazionali e amministratori di varie regioni tra i quali in particolare la Liguria.
Un ruolo cruciale nel promuovere la crescita culturale del cacciatore, che è una nostra finalità statutaria, è oggi giocato dalla comunicazione che deve comprendere anche la conoscenza della cultura venatoria come elemento della nostra società bilanciando modernità e attenzione alle tradizioni.
L’intervento sui social si è dimostrato molto incisivo e riteniamo sarà decisivo nei prossimi anni. La chat WhatsApp “Linea diretta Migratoria” infatti ha raggiunto la sua capienza massima e, per permettere una ancora maggiore partecipazione, è appena stato predisposto un canale WhatsApp – il primo sulla caccia in Italia – “Linea diretta Cacciatori migratoristi europei” che non ha limiti di capienza, e ci pone all’avanguardia in queste tecnologie e soprattutto intercetta molti giovani cacciatori. La consapevolezza è infatti che la gestione dei migratori debba essere fatta in un contesto di studi europeo, non limitato da un approccio proibizionista e burocratico.
L’importanza di questi nuovi strumenti di comunicazione è evidenziata dai numerosi i contatti ai quali ogni giorno rispondiamo favorendo proselitismo e nuovi iscritti alla nostra Federcaccia. Per questi stessi scopi pensiamo di affidare la nostra pagina Facebook a società specializzate del settore, promuovendo la crescita dell’immagine venatoria e difesa delle varie forme di caccia.
In un quadro più ampio dell’associazionismo venatorio europeo Ucim fa parte della Aect (Association européenne des chasses régionales et traditionnelles) aderente alla Face in linea con il Livre Blanc preparato da Aect: “Conservation & Chasse des oiseaux sauvages dans l’Ue”, come ricordato nel convegno internazionale sulla caccia ai turdidi tenutosi a Bastia Umbra nel maggio 2023 con esperti europei fra i quali Jean Claude Ricci, direttore dell’istituto cinegetico e faunistico di Nîmes e Alexandre Czajkowsky di Ompo (Oiseaux migrateurs du paléarctique occidental).
Queste linee, questo inserimento dell’Ucim in un contesto europeo, ci porta a definire per il nuovo periodo obbiettivi precisi nel quadro della stretta appartenenza alla Federazione italiana della caccia: pieno supporto ai progetti attuati da Federcaccia tramite l’Ufficio Studi e Ricerche, mettendo a disposizione le nostre potenzialità; sviluppo di ulteriori progetti, come nel caso della quaglia, già in parte predisposti, ma da definire in un quadro più ampio dell’Ufficio Studi e Ricerche; potenziamento delle attività sui social (settore che ha dato risposte molto positive e riteniamo strategico), continuando ad intercettare giovani cacciatori; revisione e adeguamento dello statuto per essere al passo con una società in forte cambiamento; intensificazione dei rapporti internazionali e progetti attraverso la nostra adesione ad Aect.
Un quadro importante, che sicuramente nel corso degli anni sarà ampliato e adattato per la difesa della nostra passione e la crescita di Federcaccia.
Fra i progetti in atto di Ucim, il censimento al canto del colombaccio in varie regioni d’Italia – Foto Archivio Foti
Queste iniziative sono importanti e dimostrano che il mondo Venatorio è impegnato nelle tematiche sia ambientali che sullo studio dell’Avifauna importante è che vengano recepite da chi poi stabilisce le regole.