Lo scorso 22 maggio 10 Associazioni venatorie siciliane, in rappresentanza di una larga fascia di cacciatori (più del 70% a tutti gli effetti), hanno inviato una nota stampa congiunta all’attenzione di Luca Sammartino, Assessore regionale all’Agricoltura. In cui si fa presente come la Bozza di Calendario venatorio per l’anno 2023/2024, stilata in sede di Comitato faunistico-venatorio, sia sostanzialmente una fedele copia, tranne qualche “ritocco”, di quello dell’annata precedente. Pertanto non rispondente alle esigenze effettive necessarie alla gestione di alcune specie faunistiche. A fronte di alcune osservazioni o integrazioni in merito avanzate dalle Associazioni che hanno pertanto chiesto un incontro – nella fattispecie FSdC, C.P.A. Sicilia, U.N. Enalcaccia, Anuu Migratoristi, FIDC, A.S.C.N., C.S.U., C.P.A. Sport, Consiglio Siciliano C.P.A., Arci Caccia – si è constatato come le stesse siano finora rimaste senza una risposta. Le proposte avanzate sono una diretta conseguenza dei pareri negativi manifestati dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale sui calendari di Regioni come l’Emilia-Romagna, il Trentino, la Liguria, le Marche e la Lombardia. Un confronto tra i vari “attori” chiamati in causa – funzionari preposti, Associazioni venatorie, ambientali, agricole, Assessorato competente – sarebbe quantomai auspicabile, per arrivare alla stesura di un Calendario condiviso evitando così il “rischio ricorsi”. Tra le preoccupazioni del mondo venatorio siciliano: “che le somme versate dai cacciatori nelle casse della Regione non vengano utilizzate per i fini di legge” e ancora “per i mancati censimenti strutturali della selvaggina stanziale e migratoria” e “perché non è stato costituito l’Osservatorio faunistico venatorio regionale (art. 9 L.R. n. 33/97)”.
Le Associazioni venatorie che rappresentano una larga fascia dei cacciatori siciliani hanno inviato una nota stampa congiunta all’attenzione dell’Assessore regionale all’Agricoltura, per chiedere un confronto in merito alle preoccupazioni da loro espresse sulla Bozza del Calendario venatorio 2023/2024.