Il presidente nazionale della Federazione italiana della caccia, Massimo Buconi, in questo video sul canale Youtube dell’Ufficio stampa Fidc ci parla della questione sull’uso del piombo, argomento di strettissima attualità per il mondo venatorio: “Il Governo Italiano, il Ministero dell’Agricoltura e quello dell’Ambiente in passato se ne sono occupati positivamente e hanno dato un po’ di tranquillità, seppur in una permanente incertezza, ai cacciatori italiani. Fu approvata una norma, attraverso un decreto legge, che definiva quali fossero considerate in Italia le aree umide e in base a questo, abbiamo potuto esercitare con una certa tranquillità la nostra attività durante la scorsa stagione venatoria. Successivamente, puntuale, è arrivata una procedura di infrazione dall’Unione Europea: la 2023/2187 che riguarda anche la normativa su piombo approvata dall’Italia, mettendo in discussione la tenuità delle sanzioni previste per chi violasse la norma nonché l’identificazione delle zone umide”. Che cosa è successo? Il presidente Fidc spiega che con la legge 166 del novembre 2024 con la quale è stato convertito un precedente decreto legge, lo Stato Italiano ha rivisto, su impulso dei Ministeri dell’Agricoltura e dell’Ambiente, la normativa e ha risposto all’Unione Europea con il cosiddetto ‘Salva Infrazioni’ e ha inasprito le sanzioni pecuniarie previste per chi viola il decreto. “Entro 6 mesi il Ministero dell’Ambiente, d’intesa con il ministero dell’Agricoltura, sentito il parere dell’Ispra (art 13 della legge 166 del 2024), determinerà cartograficamente quali sono in Italia le zone da considerarsi umide ai fini dell’applicazione del divieto. Ci aspettiamo – ha affermato Buconi – che nelle prossime settimane verrà definita questa cartografia, precisa e con i confini. Le zone dovranno essere sicuramente identificabili, altrimenti non si saprà bene come calcolare questa distanza dei 100 metri. Ovviamente confidiamo di poter essere interpellati in qualità di associazioni venatorie, per poter partecipare a questo processo di definizione. La mia è una speranza, ma non ne ho la certezza. Come se non bastasse il tema ritorna di nuovo attuale, perché nel contempo, era il 27 febbraio 2025, la Commissione Europea ha pubblicato una bozza che prevede una modifica al regolamento Reach, che disciplina la questione del piombo, all’interno della quale è inserito il divieto totale di uso di piombo per la caccia e la pesca su tutto il territorio, non soltanto all’interno delle aree umide. Noi stiamo ancora definendo e la Commissione Europea ha spostato il ‘boccino’, inserendo il divieto su tutto il territorio nazionale. Cosa ci aspettiamo dal prossimo futuro? Se vengono rispettati i tempi previsti, entro aprile 2025, il comitato Reach, che si occupa del piombo, dovrebbe esprimersi o iniziare la discussione. Non so quanto tempo impiegherà, ma dopo che questo comitato si sarà espresso positivamente o negativamente, nei tre mesi successivi il Consiglio d’Europa dovrebbe approvare una nuova direttiva sull’uso del piombo. Ovviamente Federcaccia è in campo per sensibilizzare i parlamentari europei, affinché per effetto di questa nuova normativa, non vengano di nuovo penalizzati i cacciatori e i pescatori italiani”.
Buconi parla della “Questione Piombo”.