Federcaccia Lombardia ha dimostrato che l’uso del piombo durante l’attività venatoria non è rilevante per l’ambiente e lo ha fatto durante un’audizione dell’VIII Commissione del Consiglio regionale che si è svolta ai primi di ottobre 2024.
Ma procediamo con ordine: l’audizione sull’inquinamento da piombo in alcuni territori regionali era stata chiesta dalla consigliera regionale in quota al Movimento 5 Stelle Paola Pollini, con l’intenzione di indagare gli effetti sull’uomo e sui terreni del piombo disperso durante attività come la caccia e la pesca e perché, durante l’incontro, fossero consultati rappresentanti del Wwf e dell’Ispra. Questi ultimi non si sono però presentati all’audizione. Il presidente della Commissione, Floriano Massardi, ha chiesto, inoltre, la partecipazione di Lorenzo Bertacchi, avvocato, oggi consigliere giuridico della Federcaccia – in passato presidente regionale di Fidc Lombardia – che ha illustrato il materiale raccolto con il supporto dell’Ufficio studi e ricerche faunistiche ed agro-ambientali della Federazione, rappresentato dalla dottoressa Antonella Labate. Durante la sua relazione, basata su evidenze scientifiche, il dirigente della più grande associazione venatoria d’Italia, ha presentato una serie di dati in base ai quali emerge come il tema del piombo sarebbe utilizzato da qualcuno solo per scopi ideologici, mentre, vista la rilevanza della quantità immessa, risulta essere privo di rischi per la salute pubblica e per l’ambiente.
Il piombo a caccia, “quaderno di lavoro” – Documento completo
Lo studio presentato da Federcaccia illustra una serie di dati scientifici in base ai quali emerge come il tema del piombo nelle munizioni ad uso venatorio sarebbe utilizzato da qualcuno solo per scopi ideologici, mentre, vista la rilevanza della quantità immessa, è privo di rischi per la salute pubblica e per l’ambiente – Foto d’archivio