La Regione Sardegna sarà un modello da seguire per come è riuscita ad eradicare dal suo territorio, dopo più di 40 anni (correva l’anno 1978 quando furono scoperti i primi casi…), il flagello chiamato Peste suina africana (Psa). È di questi giorni infatti la notizia giunta da Bruxelles che la Commissione europea, attraverso l’apposito Comitato – il Paff (Piante, animali, alimenti e mangimi) – ha votato compatta per l’abrogazione delle ultime misure restrittive ancora in vigore nell’Isola. Restrizioni che nel corso di questo lungo arco temporale hanno limitato sia la circolazione che il commercio delle carni suine, incluse quelle trasformate Una decisione all’unanimità presa dagli Stati membri che ha interessato anche alcune zone del Piemonte che nel 2022 erano state sottoposte a rigidi vincoli di contenimento e contrasto a causa della diffusione di questa zoonosi che aveva determinato ingenti perdite economiche nel comparto suinicolo. Tutto ciò comporta la cosiddetta declassificazione – da Zona 2 a Zona 1 – di quei territori comunali in cui da “almeno 6 mesi non si sono più riscontrati casi di contagio”. Allo storico a dir poco risultato in Sardegna, si è arrivati grazie alla indispensabile collaborazione messa in campo da una molteplicità di “attori”: associazioni, allevatori, cacciatori, comunità locali, sindaci, Forze dell’Ordine, prefetture, Nas e questure.
Allo storico risultato in Sardegna raggiunto nella lotta alla Psa, si è arrivati grazie alla indispensabile collaborazione messa in campo da una molteplicità di “attori”: associazioni, allevatori, cacciatori, comunità locali, sindaci, Forze dell’Ordine, prefetture, Nas e questure – Foto Jerzy Strzelecki – CC BY-SA 3.0