Sterne, gabbiani, centinaia di beccapesci (Thalasseus sandvicensis, sono identificabili come tra le sterne più grandi), limicoli (nidificano e ricercano il cibo in ambienti fangosi) hanno rappresentato l’oggetto principale del censimento di settembre attuato dall’Associazione degli Ornitologi dell’Emilia-Romagna (AsOER). Ambiente d’elezione per questa attività, che ha portato al monitoraggio di migliaia di esemplari, una zona dello Scanno di Goro all’interno del Parco del Delta del Po. L’osservazione è stata “facilitata” dal fatto che l’avifauna sostava lungo una cospicua superficie di sabbia e fango risultante dai dragaggi eseguiti vicino alla bocca secondaria della Sacca di Goro (Fe), realizzata appositamente dal Consorzio Unitario Novellame (Con.Uno) – Cooperativa di molluschicoltori – dietro suggerimento dell’Ente Parco che si è avvalso delle analisi congiunte, fatte prima dell’estate, dai referenti AsOER e del supporto logistico del Circolo Nautico Volano. Una fattiva sinergia che ha prodotto come risultato finale un ecosistema particolarmente adatto a rivestire il ruolo di area di sosta e alimentazione per specie di acquatici di grande valenza ecologica e conservazionistica.
Scanno di Goro (Fe): a settembre si è ultimato il censimento mensile sull’avifauna condotto dall’Associazione degli Ornitologi dell’Emilia-Romagna. Migliaia di esemplari sono stati osservati, tra cui gabbiani, sterne e beccapesci – Foto Parco Delta Po Emilia-Romagna