Già l’editoriale che apriva il numero 10 di questo nostro ormai storico incontro periodico era dedicato totalmente al lungo, complesso ma entusiasmante iter per trasformare il nostro amico a quattro zampe da semplice compagno di vita e di giochi in un vero e proprio “soggetto atletico”, senza se e senza ma (come si ama dire oggi). In quella occasione avevo approfittato della conferenza stampa che si era tenuta pochi giorni prima nel Salone della Giunta del Coni al Foro Italico, per fare il punto sullo “stato dell’arte” relativo alla figura del cane atleta, sulle sue esigenze fisiche e mentali e sulle garanzie che l’atleta uomo aveva il dovere di offrire al suo partner. Quell’incontro con la stampa specializzata aveva come scopo la presentazione del “Manifesto della cinofilia sportiva” e, quindi, proprio la creazione, con tutti i crismi della scientificità e dell’etica, di quel nuovo binomio atletico “a sei zampe” che rappresenta una delle missioni più originali e innovative che la Fidasc si è data e che ora ha visto il fondamentale traguardo. E se ora, a due mesi circa di distanza da quell’evento, torno a dedicare questo mio spazio alla cinofilia sportiva non è certo per monotonia né, tanto meno, per mancanza di argomenti, visto che di pentole sul fuoco della Federazione ne stanno bollendo molte, tra cinofilia e tiro, e con pietanze appetitose per tutti i gusti e per tutte le età. In effetti, il percorso intrapreso – che, bisogna ammetterlo, fin dall’inizio ha dovuto fare i conti con non poche perplessità sia esterne che interne – è stato così complesso e per certi aspetti perfino rivoluzionario, che è stato costretto, per forza di cose, ad affrontare e superare tutta una serie di tappe, soprattutto di natura amministrativa, tecnica e anche legale che sono strettamente connesse con i cambiamenti in atto e non solo a livello del Coni. Nonostante questo, con malcelata soddisfazione, posso dire che gli sforzi hanno pagato con il “battesimo” istituzionale celebrato in occasione di un importante convegno, anche di natura politica, oltre che tecnica, che si è svolto il 13 novembre presso l’Auditorium del Palazzo delle Federazioni. Un incontro che ho volutamente definito “politico” perché è stato onorato e nobilitato dalla presenza autorevolissima di un membro dello stesso Esecutivo e dei massimi dirigenti ed esponenti del mondo dello sport. A cominciare proprio dall’on. Andrea Abodi, Ministro per lo sport e i giovani, da Manuela Di Centa, membro onorario del Cio; dal vicepresidente vicario del Coni Silvia Salis, da Maria Spena del Consiglio di amministrazione di Sport e Salute e dal presidente del Coni della Regione Lazio Riccardo Viola. Oltre questa autorevolissima e indicativa presenza “politica”, resa ancora più significativa dalla confessata passione canina di tutti, non potevano mancare il presidente dell’Enci, Dino Muto e alcuni componenti del Comitato scientifico cane atleta: Massimo Perla, coordinatore agility Fidasc e i medici veterinari Filippo Maria Martini e Gianluigi Giovagnoli. Il tema sul quale si sono dipanati gli interventi di tutti questi intervenuti era proprio quello che avevo anticipato in quel mio editoriale di ottobre: le 4 S legate al cane atleta. Quattro iniziali che identificano l’intera struttura sulla quale si fonda il nuovo rapporto che lega – anzi, che deve legare, anche ope legis – i due componenti di questa nuova realtà atletica: Selezione, Sport, Salute e Spettacolo. Quattro sostantivi che non hanno certo bisogno di essere spiegati e che riescono a racchiudere l’essenza stessa di questa meravigliosa cinofilia sportiva che comprende ben 26 specialità. Il cane atleta ora è una realtà che ha già ottenuto il sostegno di tutte le istituzioni coinvolte. Finalmente la cinofilia sportiva italiana ha una bandiera che rappresenta la filosofia della Fidasc e di tanti altri soggetti che ora, mi auguro, possano trovare nuovi stimoli per unire le forze verso gli stessi traguardi. Per tutti coloro che volessero approfondire questo tema, la cronaca completa è reperibile sulle pagine interne di questo inserto e anche su tantissimi altri organi di stampa.
“A caccia di sport”, di Felice Buglione, Caccia & Tiro 12/2023-01/2024.
Auditorium del Palazzo delle Federazioni a Roma: il convegno sulla cinofilia sportiva è stato onorato e nobilitato dalla presenza autorevolissima di un membro dell’Esecutivo e dei massimi dirigenti ed esponenti del mondo dello sport.