Il titolo che mi è piaciuto dare a questo editoriale potrebbe sembrare, a prima vista, bizzarro se non addirittura misterioso. Ma non è così. Anzi, una volta che nel corso del testo avrò “svelato” il significato delle quattro S, tutto apparirà molto più chiaro e comprensibile. E, soprattutto, l’intera (e complessa) azione della Fidasc nei confronti dell’attività sportiva cinofila, riuscirà finalmente a esibire non solo tutta la sua vastissima interezza e le enormi potenzialità che ancora racchiude, ma dimostrerà in maniera inequivocabile che tutto il percorso è stato, è e sarà compiuto nel solco programmatico tracciato da Sport e Salute e, in particolare, in assoluto parallelismo con le direttive statali sul benessere animale. Allora comincio subito con il rivelare il significato delle quattro S, che sono semplicemente le iniziali dei quattro punti fondamentali della nostra azione: Selezione, Sport, Salute, Spettacolo. Niente di misterioso, vero? Direi proprio di no, anche se credo sia necessario spendere almeno qualche parola sul significato che noi intendiamo attribuire al termine “selezione” per chiarire che non si riferisce alle razze ma semplicemente alla “scelta” dei soggetti (quindi inclusi i meticci) idonei a svolgere l’attività sportiva. Per le altre tre S, credo proprio che non ci siano chiarimenti da fare, se non per specificare che l’attività della cinofilia sportiva è talmente vasta da non precludere la sua pratica praticamente a nessun cane, tranne che in caso di patologie davvero serie. Un po’ di spazio, invece (e anche di attenzione) credo di doverlo riservare ad un altro termine che, pur non rientrando nel quadrato magico delle quattro S, riveste un’importanza fondamentale, sia dal punto di vista etico, sia in relazione alle direttive governative recentemente emanate. Sto parlando del benessere che nella cinofilia sportiva come la intende la Federazione riguarda tanto l’atleta a quattro zampe quanto il suo proprietario-conduttore. E perfino l’intera società! Niente a che vedere, quindi, con le preoccupanti aberrazioni che spingono qualche proprietario ad acquistare cucce simili a ville palladiane, maglioncini di cachemire o addirittura passeggini per i loro pet. Il benessere dei nostri amici a quattro zampe con i quali facciamo attività sportiva non è solo quello previsto dalle normative nazionali ed europee e che è racchiuso nel famoso elenco delle 5 libertà: libertà dalla fame, dalla sete e dalla cattiva nutrizione; libertà dai disagi ambientali; libertà dalle malattie e dalle ferite; libertà di poter manifestare liberamente le caratteristiche comportamentali specie-specifiche; libertà dalla paura e dallo stress. Il benessere del cane sportivo va ben al di là di queste regole “umanitarie” perché include anche, e soprattutto, la libertà di praticare una soddisfacente attività sportiva adatta alle sue caratteristiche psico-fisiche e in strettissima e indissolubile correlazione con il suo proprietario conduttore. Non sto parlando di un quadro idilliaco del tutto fantasioso. Al contrario – e lo ha ampiamente dimostrato la conferenza stampa che si è svolta il 13 settembre scorso presso la Sala Giunta del Coni e di cui si fornisce un ampio resoconto sulle pagine interne – sto semplicemente facendo la brevissima sintesi di un percorso lungo ma entusiasmante che ha portato la Fidasc a costruire, programmare e gestire l’universo sterminato della cinofilia sportiva. Proprio nel corso della suddetta conferenza, infatti, è stato presentato il Manifesto con la codificazione dei quattro punti fondamentali che rappresentano il traguardo finale del percorso federale e, al tempo stesso, il punto di partenza per un vero futuro sportivo che sia rispettoso delle norme fissate dal Coni e delle leggi dello Stato. I quattro punti riguardano la costituzione del Registro del cane atleta; la formazione di veterinari certificatori; la garanzia del benessere animale secondo la legge e la figura dei preparatori sportivi e degli ufficiali di gara. È su questi cardini che saranno incernierate le famose quattro S del titolo.
“A caccia di sport”, di Felice Buglione, Caccia & Tiro 10/2023.
Nella Sala Giunta del Coni lo scorso 13 settembre è stato presentato il Manifesto della cinofilia sportiva, che codifica la costituzione del Registro del cane atleta; la formazione di veterinari certificatori; la garanzia del benessere animale secondo la legge e la figura dei preparatori sportivi e degli ufficiali di gara.