LE REAZIONI DELLA POLITICA SUL DECLASSAMENTO DELLA PROTEZIONE DEL LUPO IN EUROPA

Il Comitato permanente della Convenzione di Berna (Convenzione sulla Conservazione della vita selvatica e degli habitat naturali in Europa) – organo politico che fa parte del Consiglio d’Europa, ha approvato il declassamento dello stato di protezione del lupo da specie strettamente protetta a specie protetta. È solo il primo passo verso la modifica e non significa, certo, che il lupo potrà essere cacciato, ma si tratta di un provvedimento che riguarda la gestione della specie e dovrebbe entrare in vigore fra tre mesi, sempre che nel frattempo non voti un terzo dei Paesi firmatari: 17 su 49. Il ninistro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, ha manifestato la propria soddisfazione perché si tratta di una posizione ampiamente condivisa dalla Ue e che l’Italia ha sollecitato fra i primi Stati membri. Secondo il ministro, la decisione presa sulla base dei dati scientifici condivisi, permetterà di portare avanti un’attività di razionalizzazione per garantire la specie e le attività produttive, che in molte zone del nostro Paese sono in difficoltà a causa di questo grande predatore. Lollobrigida sposta anche l’attenzione sulla sicurezza delle persone e degli animali nei comparti del turismo, dell’allevamento e dell’agricoltura, messi troppo in pericolo dalla diffusione dei grandi carnivori in alcuni territori. E poi l’auspicio finale perché si possa salvaguardare la specie all’interno di un quadro di garanzie più ampie per le attività antropiche.

Anche il presidente Fidc, Massimo Buconi, ha espresso il suo pensiero in merito alla situazione, soprattutto dopo le dichiarazioni delll’onorevole Angelo Bonelli: il portavoce di Europa Verde ha esternato il proprio parere negativo nei confronti della modifica dello status di protezione del lupo. Secondo Buconi questa modifica non apre assolutamente alla caccia alla specie, bensì la variazione concederà agli Stati membri più flessibilità nella gestione del lupo nei territori dove è maggiormente diffuso e all’interno dei quali rappresenta un vero e proprio problema. Inoltre, si tratta sempre del pensiero del presidente della più grande associazione venatoria d’Italia: dovrà essere garantito uno stato di conservazione favorevole nei confronti di questo predatore e nel provvedimento non si parla di caccia, ma di gestione, da applicare solo se gli Stati coinvolti decideranno di farlo.
Insomma, come al solito vengono prese posizioni ideologiche contro i pareri espressi sulla base di ricerche scientifiche. A tale proposito, Buconi conclude rivolgendosi proprio all’onorevole Bonelli che dovrebbe manifestare maggiore riguardo nei confronti degli allevatori e degli agricoltori, perché hanno portato l’attenzione di tutti su una situazione che non fa bene a nessuno, né al comparto dell’allevamento, né a quello agricolo, men che meno al lupo stesso (Fonte: Fidc-Face).


Il Comitato permanente della Convenzione di Berna, organo del Consiglio d’Europa, ha votato il provvedimento che declassa il lupo da specie estremamente protetta a specie protetta. Si apre così alla gestione della specie basata su evidenze scientifiche. Foto Mikkel Houmøller – CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons


Condividi l'articolo su:

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.