L’APERTURA, UN MOMENTO PARTICOLARE

Nel momento in cui scriviamo i cacciatori iniziano a proiettarsi verso lapertura della prossima stagione venatoria. Il loro pensiero si proietta verso il ricordo delle memorabili giornate di caccia passate e verso lattesa di quelle future, nelle quali potranno praticare la loro passione, immersi nei profumi e nei colori della natura, in compagnia del loro fidato ausiliare e degli amici. Ricordiamo infatti che lattività venatoria porta con sé anche quei risvolti di convivialità e amicizia tipici della condivisione di una grande passione. Il nostro contributo a questo importante momento lo trovate a pagina 10, nel consueto speciale che ogni anno proponiamo e nel quale presentiamo una selezione di prodotti e novità proposti dal mercato, dai fucili alle cartucce, passando per labbigliamento. Le aziende di prodotti rivolti ai cacciatori, dai fucili allabbigliamento, da anni sono proiettate verso una continua ricerca tecnologica, per offrire soluzioni che possano incontrare sempre di più le esigenze del cacciatore, e nel settore il made in Italy ha un posto di rilievo, rappresentando un vero e proprio fiore allocchiello per il nostro Paese. E saranno molti anche i prodotti made in Italy che saliranno sulle pedane delle prossime Olimpiadi di Parigi, che, quando riceverete questo numero di Caccia & Tiro”, saranno probabilmente in pieno svolgimento. Unaltra questione, meno piacevole, che caratterizza il periodo e che caratterizzerà anche la prossima stagione venatoria, è quella legata ai calendari venatori e a tutte le vicissitudini legali-burocratiche ad essi connesse (ricorsi al Tar, polemiche animaliste, ecc). In questo caso laugurio più grande che possiamo fare ai cacciatori è quello di vivere una stagione venatoria il più possibile serena, nella quale raccogliere i frutti del lavoro svolto sul territorio nellarco dellintero anno. La questione tortora (di cui parliamo nellarticolo a pag. 22) è sicuramente un altro tema centrale, come anche il contrasto alla peste suina africana, nel quale il mondo venatorio, come sottolineato in più occasioni anche dalle istituzioni, rappresenta un fondamentale alleato, un alleato al quale anche il mondo agricolo chiede aiuto. Giugno e luglio sono stati infatti caratterizzati dalla forte protesta del mondo agricolo che in occasione di svariate manifestazioni (che hanno visto la partecipazione di migliaia di coltivatori e allevatori) ha espresso la sua preoccupazione per la presenza massiccia di cinghiali sul territorio nazionale e per la diffusione della peste suina africana, chiedendo che si mettano in campo soluzioni più efficaci per il contenimento del suide e per il contrasto alla malattia. “Sono circa 2,3 milioni i cinghiali presenti oggi sul territorio nazionale che assediano ormai città e campagne”, scrive Coldiretti in un comunicato, stimando che i danni causati alle coltivazioni ammontano a 200 milioni di euro allanno ma al conto – sottolinea lassociazione – vanno aggiunti anche i 170 incidenti stradali con morti e feriti causati dagli animali selvatici, secondo lanalisi Coldiretti su dati Asaps, in aumento dell8% rispetto allanno precedente”. A questi danni non dobbiamo dimenticare che si aggiunge anche la perdita di diversità biologica, perché sappiamo quanto la presenza del cinghiale impatti sulla piccola fauna. Ecco allora che si giunge sempre alla stessa, scontata ma necessaria, riflessione: la natura è meravigliosa, ma perché rimanga tale è indispensabile gestirla.


“Primo piano”, di Valeria Bellagamba, Caccia & Tiro 08/2024.


Una questione che caratterizza e caratterizzerà anche la prossima stagione di caccia, è quella legata ai calendari venatori e a tutte le vicissitudini legali-burocratiche ad essi connesse.

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