LA TUTELA DELL’AMBIENTE “NELL’INTERESSE DELLE FUTURE GENERAZIONI”

All’inizio del mese di febbraio il Parlamento italiano ha approvato in via definitiva la proposta di legge a tutela dell’ambiente, che va a modificare gli articoli 9 e 41 della Carta costituzionale. Il primo articolo introduce la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi tra i principi fondamentali della nostra Costituzione, “anche nell’interesse delle future generazioni”. Un’espressione, quest’ultima, che per la prima volta in assoluto compare nel testo costituzionale. Il “focus normativo” sulla tutela delle risorse naturali rappresenta una decisione epocale anche per il comparto agricolo, il cosiddetto settore primario, in base a quanto dichiarato dal presidente di ConfagricolturaMassimiliano Giansanti. Più che mai infatti il frutto del lavoro delle imprese agricole e le loro conseguenti prospettive di crescita sono legate a “doppia mandata” alla conservazione dell’ambiente. Ora, a fronte di questa proposta di legge, l’auspicio principale è che in primis si ponga un freno al consumo del suolo. Se pensiamo che annualmente il comparto agricolo viene privato di qualcosa come 5000 ettari di terreno. Non solo, stante un recente rapporto dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), a causa della costante sottrazione di suolo registrata tra il 2012 e il 2020, “il valore della produzione agricola e forestale – ha affermato Giansanti in una nota stampa – ha subito una riduzione di circa 210 milioni di euro l’anno, con un danno esteso all’ambiente e agli ecosistemi”.


La definitiva approvazione, da parte del Parlamento italiano, della proposta di legge costituzionale a tutela dell’ambiente rappresenta una svolta epocale anche per il comparto agricolo e forestale – Foto CC BY-SA 4.0


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