La legge n. 1 dell’11 febbraio 2022, che ha prodotto nello specifico l’integrazione di un terzo comma all’articolo 9 della Costituzione italiana – il secondo, lo ricordiamo, tutelava già il patrimonio storico e artistico e il paesaggio italiano – è stata oggetto di un seminario formativo promosso da Federcaccia, che si è tenuto sia in presenza a Roma che in videoconferenza. In particolare, il terzo comma dice espressamente che la Repubblica: “Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”. Il seminario ha voluto far luce nella fattispecie sul rischio di letture ideologiche della norma costituzionale, come ad esempio la pretestuosa incompatibilità tra la caccia e lo stesso articolo 9. Mettendo anche in evidenza alcune criticità dello stesso, tra cui quella connessa all’esigenza di fare un preciso distinguo tra animali selvatici e animali domestici e d’allevamento. Il parterre dei relatori era costituito da Marco Olivi, docente dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, nonché direttore del Master di I livello in Diritto dell’ambiente e del territorio; da Mirco Carloni – presidente della XIII Commissione (Agricoltura) della Camera dei deputati – e da Stefano Vaccari, capogruppo del Partito Democratico nella stessa Commissione.
Rivolto ai dirigenti della Federazione Italiana della Caccia, il seminario formativo ha avuto tra i relatori anche Marco Olivi, direttore del Master in Diritto dell’ambiente e del territorio dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.
