L’approvazione del Piano nazionale di gestione della tortora selvatica (Streptopelia turtur) ha permesso a molte regioni di inserire la specie nella delibera di calendario venatorio. Tuttavia questo inserimento non consente di stare tranquilli sull’apertura alla caccia a questa specie, perché il Piano stesso prevede si debbano realizzare modalità di prelievo che rispettino le decisioni del Gruppo di lavoro internazionale. Gruppo che interessa l’areale centro orientale dell’Italia, per cui riguarda tutte le regioni tranne il Piemonte e la Liguria in cui la caccia alla tortora è sospesa. In sostanza, quindi, nella maggior parte delle regioni la caccia è consentita se si rispetta la riduzione del prelievo del 50% rispetto alla media del quinquennio precedente (2013-2018) o anche di anni più recenti, se disponibili. Ma a spiegarci nel dettaglio la “question time” sul Piano è il dr. Michele Sorrenti, coordinatore nazionale dell’Ufficio Studi e Ricerche faunistiche e agro-ambientali di Federcaccia.
Il Piano di gestione nazionale della tortora selvatica è stato approvato dalla Conferenza Stato-Regioni lo scorso 2 marzo dopo anni di studi, reperimento e presentazione di dati tecnici e, ovviamente, pressioni politiche da parte della Federazione italiana della caccia – Foto CC BY-SA