LA NOSTRA ITALIA CON ORGOGLIO NEL MONDO

Per una volta in questo mio intervento parlerò di un riconoscimento che ho ricevuto: il Collare d’oro per meriti sportivi. Ho preso carta e penna, come si diceva un tempo – in realtà a poche ore dalla cerimonia in cui mi è stato attribuito quel riconoscimento – proprio per provare a tracciare una mappa delle emozioni che ho avuto la possibilità di sperimentare a seguito di questo graditissimo evento. Da uomo di sport che ha avuto l’opportunità di gioire spesso per i grandi successi delle nostre atlete e dei nostri atleti, non posso che definirmi davvero molto orgoglioso di essere stato il destinatario di questo premio che il Comitato olimpico nazionale italiano e il suo presidente, l’amico Giovanni Malagò, mi hanno voluto attribuire. Non per doverosa modestia di circostanza, ma invece per precisa convinzione mi sento di affermare però che questo premio non è indirizzato soltanto a me, quanto in realtà a tutto il mondo tiravolistico italiano che mi onoro di rappresentare.

Quando il tiro a volo italiano vince (nel senso più esteso del concetto: che si parli dunque di vittorie sul campo o di riconoscimenti), in realtà vinciamo tutti noi che di esso orgogliosamente ci sentiamo parte. Ho parlato di una mappa di emozioni che ho sperimentato nella cerimonia che il Coni ha voluto dedicare a tanti personaggi del suo panorama. Certamente ogni riconoscimento di questo genere è contemporaneamente un punto di arrivo e un punto di partenza: in questo momento storico, in questa fase di grandi trasformazioni che il nostro pianeta sta attraversando e che investono inevitabilmente anche la storia sportiva di ognuno di noi e di ogni disciplina, tracciare un bilancio del proprio operato è innanzitutto appunto un modo per definire le linee del programma per il futuro. La nostra Italia del tiro a volo ha saputo conquistare in questi ultimi decenni un ruolo di assoluta evidenza a livello planetario.

Proprio nel momento in cui scrivo risuona ancora idealmente il nostro inno nazionale per i successi conquistati dai nostri atleti al Campionato del mondo di para trap che è un’intuizione in cui personalmente ho creduto molto ormai un quindicennio fa e che oggi trova una sua espressione compiuta nella prospettiva delle Paralimpiadi del 2028. Potrei riempire pagine intere di esempi come quello menzionato per descrivere appunto quanto l’Italia del tiro a volo, attraverso la nostra Federazione, negli anni abbia agito, spessissimo in largo anticipo sui tempi, per estendere la pratica e la popolarità del nostro sport. E sarebbe una mappa di emozioni davvero ampia! Ma proprio guidati da quella straordinaria mappa di emozioni – al pari dei prestigiosi riconoscimenti come quello che appunto mi onoro di aver ricevuto insieme a tanti colleghi del mondo sportivo italiano – ci orienteremo in quel futuro che per il nostro tiro a volo può offrire tanti stimolanti spazi di sviluppo e di crescita.


“Linea di tiro”, di Luciano Rossi, Caccia & Tiro 12/2022-01/2023.


Luciano Rossi alla cerimonia dei Collari d’oro al merito sportivo.

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