Domani è un altro giorno: è l’adagio a cui sicuramente un po’ tutti abbiamo fatto ricorso almeno una volta con il proposito di arginare qualche contrarietà del presente, ma soprattutto per confermare la nostra incrollabile fiducia nel futuro. Ho pensato di nuovo a quella frase proprio qualche settimana fa, mentre mi apprestavo a pronunciare il mio intervento alla Junior World cup in programma al Tav Porpetto che in quel senso è un luogo fortemente emblematico. Sì, perché proprio al policampo udinese abbiamo celebrato per molte stagioni un appuntamento agonistico internazionale tutto dedicato al futuro, ovvero alle atlete e agli atleti Under 21, e quell’appuntamento si è poi tradotto spesso, come è avvenuto di nuovo quest’anno, in una tappa del circuito giovanile Issf. Alle ragazze e ai ragazzi in gara alla World cup 2024 di Porpetto ho voluto segnalare che proprio episodi agonistici come quello friulano in un recente passato hanno promosso al rango olimpico giovani atlete e giovani atleti di tantissime nazioni. Ma d’altronde, se getto uno sguardo ad ampio spettro all’attività giovanile del tiro a volo, vedo quante siano state le opportunità che la Federazione italiana tiro a volo ha saputo creare per promuovere la fioritura di nuovi talenti. E vedo anche ad esempio come sia stato proficuo in tutte le direzioni il lavoro promosso dalla Fitav che in anni recenti ha individuato giovani talenti anche nelle discipline non olimpiche. A fronte dei tanti risultati spesso brillanti che la nostra Federazione ha colto in queste ultime stagioni nel comparto Under 21 nella fossa olimpica e nello skeet, ci sono infatti tanti lusinghieri traguardi conseguiti da giovanissimi e giovanissime in particolar modo nella fossa universale ma anche nel compak, nello sporting, nell’elica. L’ambito giovanile italiano ed internazionale del tiro a volo è sempre stato del resto caratterizzato da stimolanti transiti da una disciplina ad un’altra e così, ormai da molto tempo, vediamo giovanissimi atleti e giovanissime atlete che manifestano con grande esuberanza le loro doti in una disciplina, ma hanno magari la capacità di dirigere nella maturità le loro prerogative tecniche ed agonistiche verso altre specialità. Che si tratti della volontà di dedicarsi ad una specializzazione accurata o si tratti invece di esplorare mondi diversi, davanti ai nostri giovani e alle nostre giovani si aprono comunque praterie meravigliose: opportunità che soltanto lo sport e l’aspirazione a raggiungere l’appuntamento delle Olimpiadi possono proporre. Voglio tornare a quelle parole che ho inteso rivolgere alle atlete e agli atleti in gara a Porpetto e voglio tornare soprattutto idealmente a quell’adagio con cui ho aperto questo mio intervento. Perché lo sport per una giovane o per un giovane è veramente il simbolo della fiducia nel futuro e della capacità di contrastare le avversità che la quotidianità talvolta ci sottopone. Ad ogni atleta, ma a maggior ragione ad ogni ragazza e ad ogni ragazzo, lo sport permette sempre di dire: domani è un altro giorno. Nello sport non si è infatti mai sconfitti: se non abbiamo vinto, abbiamo semmai appreso un’altra lezione. E questa – mi si passi la ripetizione – è proprio già la prima delle lezioni da apprendere. Pertanto, alle giovani atlete e ai giovani atleti che hanno affollato, affollano e affolleranno le pedane di tutto il mondo dico da sempre a chiare lettere: domani non è soltanto un altro giorno, ma può essere un grande giorno, ovvero il momento in cui, perfino dopo uno smacco, l’agonismo insegna ad una nuova stella a brillare intensamente.
“Linea di tiro”, di Luciano Rossi, Caccia & Tiro 08/2024.
L’intervento del presidente Luciano Rossi alla Junior World cup di Porpetto.