Ritorna a far parlare di sé il Progetto Biodiversità in Volo “firmato” Federparchi e Fondazione UNA – Uomo, Natura, Ambiente e lo fa puntando questa volta la sua attenzione e i suoi obiettivi di sensibilizzazone sull’avvoltoio grifone. Mettendo in campo un progetto per la sua reintroduzione nel nostro Paese avvalendosi della collaborazione del Parco Naturale Regionale dei Nebrodi. In Sicilia infatti, a distanza di una cinquantina d’anni dalla sua scomparsa dall’isola, una colonia di un centinaio di soggetti di questa specie protetta è stata individuata nelle Rocche del Crasto. Sull’isola il grifone, va sottolineato, aveva ricominciato a nidificare nel 2005 attraverso un progetto volto alla sua ricostituzione che era partito nel 1998 sotto l’egida dell’Ente Parco dei Nebrodi. Progetto che è ricorso all’impiego di esemplari arrivati dalla Spagna grazie alla collaborazione con l’Ente spagnolo G.R.E.F.A. Questo ritorno della specie sui Nebrodi, dato che si stratta della sola colonia esistente nel Sud d’Italia, assume una doppia valenza: da un lato permette una “continuità genetica con le altre popolazioni di grifoni del resto della penisola e dei Paesi mediterranei vicini”, dall’altro invece ricopre un’importanza notevole sotto il profilo dello sviluppo di un’economia locale strettamente connessa ad un turismo naturalistico.
Parco Naturale Regionale dei Nebrodi, Sicilia: dopo un cinquantennio di assenza dall’isola, l’avvoltoio grifone, specie alquanto vulnerabile dal punto di vista conservazionistico, è ora localizzabile nelle Rocche del Crasto, dove è presente con una colonia formata da un centinaio di individui.