IL PROGETTO PAVONCELLA HA GIÀ DISPIEGATO LE SUE ALI

Le attività dei cacciatori non si concludono con la chiusura della stagione venatoria: la passione e la sete di conoscenza li portano infatti a voler apprendere sempre più nozioni legate alle specie che li interessano. Come nel caso della pavoncella (Vanellus vanellus), specie che allo stato attuale non è cacciabile ma per la quale si attende nel più breve tempo possibile l’approvazione del relativo piano di gestione. A riguardo, alcuni censitori di ACMA (Associazione Cacciatori Migratori Acquatici), insieme a validi collaboratori, hanno avviato un nuovo progetto che ha tra le sue finalità quella di identificare il trend delle popolazioni nidificanti di questo volatile che negli ultimi anni è in costante aumento durante questa delicata fase biologica. Le attività progettuali sono partite dalla provincia di Verona per ampliarsi poi gradualmente in tutte le zone interessate da questo processo. Certamente la siccità che sta colpendo tutta Italia non aiuta tali azioni di studio e ricerca sul campo, dato che con probabilità molti individui della specie sceglieranno altre aree in cui nidificare, ma ACMA sarà comunque speranzosa ad aspettarli. Un’altra nota dolente, che va ad aggiungersi al grande e grave problema della carenza di piogge, è la notevole presenza di corvidi, quantomai nocivi per le covate di pavoncella (e non solo). E proprio anche in considerazione di ciò, nel piano di gestione bisognerà intervenire con fermezza. Soprattutto in Pianura Padana riuscire a controllare questa specie è di fondamentale importanza. Per tutti coloro che volessero partecipare al progetto, l’invito è di contattare direttamente ACMA: acmautility@yahoo.it.


Tra gli ostacoli principali alle attività di monitoraggio condotte da ACMA, oltre alla perdurante siccità, anche la presenza di corvidi che minacciano seriamente le covate di pavoncella – Foto CC BY-SA 2.0


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