Il passato non è mai solamente un contenitore di ricordi. Al contrario, deve rappresentare il cosiddetto “zoccolo duro”, ovvero le fondamenta sulle quali poter costruire un futuro ancora più ricco di soddisfazioni non solo squisitamente sportive ma anche di natura organizzativa. I successi raggiunti nel passato ciclo 2021/2024, il quadriennio sicuramente più significativo ma anche il più complicato vissuto dalla Federazione, sono stati il frutto di un lavoro comune, di tutta la dirigenza federale centrale e periferica e sento l’obbligo morale, ma anche il sincero piacere personale, di ringraziare tutti coloro che hanno contribuito al raggiungimento dei nostri innumerevoli ed entusiasmanti traguardi. E non è da escludere che, compatibilmente con le innumerevoli difficoltà che ci attendono, la Federazione non raccolga, in un’apposita pubblicazione, proprio il bilancio sportivo nazionale e internazionale di quattro anni di intenso lavoro da parte di atleti, dirigenti e tecnici delle due nostre discipline (cinofilia e tiro) e delle loro ormai innumerevoli specialità. Detto questo – con orgoglio e comprensibile soddisfazione – desidero sottolineare con estrema chiarezza che ciò che mi ha persuaso a continuare in questa mia passione, oltre al forte senso di appartenenza, è stato il particolare momento, forse il più impegnativo che la Fidasc sta vivendo e si appresta a vivere; un periodo che richiede di adeguare ogni sua attività ai nuovi indirizzi che il Governo ha voluto dare al movimento sportivo del Paese, affrontando una revisione strutturale ed un allineamento che comportano non pochi cambiamenti. Il primo, e forse il più importante di questi cambiamenti, non è stato tanto di natura “politica”, né ha riguardato la complessa serie di riforme che continuano a susseguirsi con una rapidità spesso disarmante e che richiede sforzi considerevoli sia di natura economica, sia di carattere organizzativo. No, il mutamento più profondo si è verificato proprio nella nuova “filosofia” che governa il mondo dello sport che, nel giro di pochissimi anni, ha vissuto una profonda e radicale trasformazione: dalla ricerca di successi (specie quelli di altissimo livello, che tuttavia continuano a rappresentare un comprensibile e fondamentale punto di arrivo), alla ricerca e allo sviluppo di attività rivolte alla base, secondo il principio di uno “sport per tutti” che raggiunga chiunque e dovunque, senza alcuna differenza di genere, di età, di condizione di svantaggio fisico, sociale o economico e che riesca ad affermarsi in ogni area geografica, con particolare attenzione a quelle disagiate dove forse, negli anni passati, non si è prestata la giusta attenzione, poiché magari poco popolate o non dotate di condizioni ottimali per la realizzazione di strutture sportive. In questa sorta di evoluzione, la nostra Federazione è sicuramente avvantaggiata grazie proprio alla tipicità delle sue specialità sportive che si praticano all’aria aperta, spesso proprio in zone “marginali” naturali – talvolta appositamente recuperate e risanate – e, soprattutto, che non necessitano di elaborate e costose infrastrutture o impianti.
Non si può però ignorare che tutto ciò sarà possibile solo grazie ad un maggiore coinvolgimento, rispetto al passato, degli organi periferici che saranno chiamati direttamente ad operare non solo attraverso rapporti con la Federazione (si vedano le numerose e complesse esigenze connesse all’introduzione del lavoro sportivo), ma in special modo con tutte le strutture territoriali del Coni, di Sport e Salute e delle Istituzioni locali, tutte fortemente impegnate in questo progetto. Senza dimenticare, ovviamente, quella molla insostituibile rappresentata dalla passione e dal volontariato che ha sempre animato e sostenuto lo sport nel Paese e soprattutto l’attività agonistica della nostra Federazione. Insomma, la nostra appassionante stagione di “Caccia allo sport” non avrà date di chiusura ma proseguirà, senza rallentamenti, tempi morti o interruzioni. E sono certo che con il lavoro appassionato e competente del nuovo gruppo dirigente centrale, nessun traguardo potrà e dovrà essere considerato irraggiungibile.
“A caccia di sport”, di Felice Buglione, Caccia & Tiro 03/2025.
Il presidente federale Felice Buglione: “Sono certo che con il lavoro appassionato e competente del nuovo gruppo dirigente centrale, nessun traguardo potrà e dovrà essere considerato irraggiungibile” – Foto Fidasc