I GIOVANI CI SONO…

Nella parte centrale del mio precedente editoriale (numero di giugno di Caccia & Tiro) facevo un accenno che, alla luce delle recenti affermazioni di Valentina Vezzali, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega allo sport nell’attuale governo Draghi, suonano non solo profetiche ma anche benauguranti. Scrivevo, riferendomi alla ventennale attività della Fidasc, che la nostra è: “Una presenza sicuramente piccola e forse, per qualcuno, anche scomoda, che rappresenta tutto un mondo dell’outdoor quando pratica le discipline agonistiche che gli sono proprie come la cinofilia e il tiro, ricche di mille sfumature, che nel corso degli anni si sono ampliate in maniera esponenziale riuscendo ad intercettare gli interessi (e le passioni) di tante ragazze e ragazzi”. Ecco, questo richiamo – per me consueto, come sanno i lettori di questo inserto – sembra proprio che abbia trovato una autorevolissima eco nelle parole della Vezzali la quale, in un suo intervento del 6 giugno a Roma, a margine della presentazione del tavolo “Battiamo il silenzio”, affermava testualmente: “I giovani ci sono, ma serve una riforma dei vivai”.

La sottosegretaria, perfetta e profonda conoscitrice delle questioni dello sport italiano, dei suoi fasti e delle sue miserie (soprattutto politiche, non certo agonistiche), focalizza la sua attenzione di politica “esperta” proprio su questo problema che sta diventando sempre più attuale. La scintilla che ha acceso questo focus è scaturita dal mondo del calcio, sempre più delizia e croce degli italiani: delizia, per la conquista del Campionato europeo; croce, per l’esclusione dai Mondiali del prossimo autunno nel Qatar. “Puntare sui giovani è molto importante – ha proseguito la grande fiorettista – ritengo fondamentale che il mondo del calcio attui in primis una riforma al suo interno per coltivare meglio i vivai e permettere ai giovani di esprimersi. Il risultato di Italia-Germania dimostra che i giovani di valore ci sono”. Non credo ci sia molto altro da aggiungere a questa analisi così pragmatica, se non il fatto che la complessa problematica dei giovani sportivi non può e non deve fermarsi al calcio. In quanto presidente di una Federazione, che a volte risulta scomoda e invisa per il suo nome, ma che da sempre e con la massima coerenza ha puntato la maggior parte delle sue risorse e delle sue energie proprio sui giovani, ritengo di poter umilmente completare il perfetto esame della sottosegretaria.

E per farlo non ho argomento migliore e più attuale che citare le 4 medaglie (2 d’argento e 2 di bronzo) conquistate dalla nazionale azzurra nel corso dell’ultimo Mondiale di agility, con i giovani che hanno fatto davvero un eccellente lavoro nel nome dello “sport minore” italiano, per non parlare delle attività e dei progetti che ogni anno avviamo nelle scuole o dell’adesione ad iniziative di grande valore simbolico ed aggreganti come il Trofeo Coni, una manifestazione dedicata ai giovani sportivi Under14 di tutte le discipline sportive. Per quanto riguarda la Fidasc, infatti, ricordo che uno degli ostacoli più grandi alla crescita di giovani atleti è proprio una serie di difficoltà di ordine burocratico e purtroppo ideologico che non hanno eguali in nessun Paese dell’Unione europea. Solamente eliminando (o quantomeno limando) tali difficoltà potremo sperare di spianare la strada ai giovani e giovanissimi atleti e atlete che vogliono cimentarsi, dimostrando che l’attività agonistica è una grande e insostituibile scuola di vita in generale ma, se praticata assieme ad un cane, questa si arricchisce anche di valori ancestrali e profondi propri del millenario rapporto che ha legato uomo e cane da decine di migliaia di anni.

“A caccia di sport”, di Felice Buglione, Caccia & Tiro 07/2022.


Valentina Vezzali, sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega allo sport, in un recente intervento ha affermato: “I giovani ci sono, ma serve una riforma dei vivai” – Foto Ansa


 

Condividi l'articolo su: