È ITALIANO LO STUDIO SULLE PIANTE ALLOCTONE INVASIVE

L’invasione delle specie vegetali aliene, soprattutto a causa del riscaldamento climatico, sta diventando un problema per la nostra biodiversità; si è reso quindi necessario correre ai ripari con una corretta gestione di questo tipo di flora. L’ultimo studio realizzato per contrastare il fenomeno è tutto italiano e piace molto alle autorità europee, ecco perché andare fieri della squadra di esperti fra i quali è presente anche la professoressa Iduna Arduini, botanica del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa. La Commissione Europea ha evidenziato questo lavoro, sviluppato da ricercatori che provengono dalle nostre università e da centri di ricerca, che è stato pubblicato sulla rivista Ecological Indicators. Ricordiamo che l’impegno globale dell’Europa è ridurre, fino a dimezzarle, le specie invasive che minacciano gli ecosistemi entro il 2030, attraverso azioni mirate come impedirne l’ingresso e monitorarne la diffusione, tenendo sotto controllo la spesa necessaria per intraprendere ogni azione.

Le ricerche della dottoressa Arduini si sono concentrate soprattutto sulla raccolta e sull’analisi dei dati e insieme al resto del team ha evidenziato 34 specie invasive suddividendole in tre categorie differenti: quelle per le quali è necessaria l’eradicazione; quelle per le quali vanno applicate azioni di controllo e contenimento; e quelle che vanno, per ora, solo osservate attentamente.

Per arrivare a queste conclusioni sono stati presi in considerazione indicatori come il clima e le sue variazioni che possono favorire o meno l’invasione di piante alloctone, invasive e pericolose.

Secondo la ricerca in questo modo saranno evitati problemi alla biodiversità autoctona e il metodo è esportabile anche in altre nazioni.


È tutto italiano lo studio sulle specie aliene che minaccia la biodiversità – Foto Jacopo Foti


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