Sto scrivendo questo mio intervento durante il viaggio di ritorno in Italia dal Campionato del mondo di Baku. Quando leggerete queste note frattanto saranno trascorse, sì, alcune settimane dallo svolgimento del più importante appuntamento agonistico del tiro a volo e del tiro a segno del 2023, ma apparirà ancora più attuale e urgente il messaggio che ho voluto trasmettere al pubblico delle atlete e degli atleti, ai dirigenti delle Federazioni internazionali, ai tecnici e agli accompagnatori delle squadre impegnate nel Mondiale, allo staff arbitrale: insomma a tutte e a tutti coloro che hanno assistito alla solenne cerimonia di inaugurazione dell’evento iridato dell’Azerbaigian. Se più di cento nazioni e quasi duemilacinquecento atlete e atleti hanno rappresentato il tiro del pianeta al recente Campionato del mondo, allora il nostro sport e la nostra grande famiglia del tiro costituiscono indiscutibilmente una forza trainante e di grande importanza nel panorama del Comitato olimpico internazionale. Questo messaggio che ho indirizzato pubblicamente dalla tribuna di Baku è anche lo stesso che con grande energia ho manifestato personalmente al presidente del Cio Thomas Bach negli incontri che ho intrattenuto in questi mesi appunto con la massima autorità sportiva mondiale. Il tiro è tra gli sport che sono presenti nel programma olimpico fino dalla prima edizione dei Giochi moderni: ad Atene nel 1896. Ed è un imperativo irrinunciabile quello di difendere la presenza e il ruolo degli eventi del tiro a volo e del tiro a segno nel programma delle Olimpiadi future. Come ho di nuovo energicamente scandito all’indirizzo del pubblico presente a Baku, occorre però che proprio in noi, uomini e donne del tiro a volo e del tiro a segno, si consolidi la consapevolezza della necessità di un moto di generale rinnovamento che indirizzi appunto le discipline che più amiamo verso il domani. Siamo certamente orgogliosi di essere parte della famiglia olimpica dal 1896 e siamo strenui difensori di questo ruolo che il nostro sport detiene, ma dobbiamo anche essere le prime e i primi a saper dimostrare ripetutamente che il tiro a volo e il tiro a segno possono affrontare appunto il futuro con la certezza di aver saputo tenere il passo con i tempi. Elevare il livello del nostro sport con imprese agonistiche sempre più avvincenti, insistere sull’appeal delle specialità del tiro attraverso la spettacolarizzazione che possono fornire i mezzi di comunicazione, consolidare il fascino del tiro a volo e del tiro a segno conciliando la tradizione che ci appartiene e la modernità che il futuro ci può offrire: tutto questo deve divenire missione prioritaria per tutte e tutti noi. In questo modo le nostre specialità del tiro a volo e del tiro a segno potranno sfidare il tempo e, attraverso i cinque cerchi di ieri, conservare autorevolmente quel posto nella storia olimpica a cui possono legittimamente ambire e proiettarsi nei cinque cerchi di domani.
“Linea di tiro”, di Luciano Rossi, Caccia & Tiro 09/2023.
Baku: il presidente Issf Luciano Rossi durante la cerimonia di inaugurazione del Mondiale.