Da qualche anno in alcune aree del Parco Nazionale dello Stelvio e della Val di Sole la presenza di troppi cervi produce squilibri agli ecosistemi locali creando danni alle attività umane. Ecco perché si è reso necessario un piano di controllo – denominato proprio “Progetto Cervo” – della densità di questo grande ungulato: approvato nel novembre 2022 dalla Giunta Autonoma di Trento coinvolge, oltre al Parco e al Servizio Foreste e il Servizio Faunistico, anche l’Associazione Cacciatori Trentini e l’Accademia Ambiente Foreste e Fauna del Centro Istruzione e Formazione della Fondazione Edmund Mach. Quest’ultima è stata fondamentale per i corsi necessari alla costruzione delle figure di “Coadiuvante alle attività di controllo del cervo” e di “Persona formata” sulle patologie della selvaggina, sulla produzione e sul trattamento delle carni di selvaggina in base al regolamento (CE) n. 853/2004. Il corso per “Coadiuvante alle attività di controllo del cervo” ha autorizzato 95 tecnici riconoscibili attraverso un apposito stemma sulla casacca e un tesserino, che hanno ottenuto l’abilitazione anche attraverso il superamento di una prova di tiro al poligono. Giovedì 7 novembre 2024 inizierà il secondo periodo di controllo che durerà fino al 21 dicembre 2025 e per 3 giorni alla settimana i Coadiuvanti opereranno secondo un calendario prefissato e in determinate zone della Val di Sole appositamente segnalate tempo prima in modo tale che tutti possono essere avvisati dell’attività di controllo in corso. Il Parco dello Stelvio ha inoltre realizzato una pubblicazione divulgativa per avvertire gli escursionisti che in alcuni territori potrebbero incontrare gli addetti al controllo. Abbiamo chiesto il parere di Sandro Zambotti, direttore tecnico dell’Associazione Cacciatori Trentini: “La figura del Coadiuvante è molto importante perché è un tecnico formato che deve rispettare una serie di condizioni anche piuttosto stringenti, come l’obbligo della verifica del tiro con il cane da traccia, potrà inoltre riacquistare la spoglia se interessato, che altrimenti verrà venduta dall’Ente Parco dopo essere stata conferita negli appositi centri di controllo veterinario e opportunamente trattata nei centri di lavorazione delle carni di selvaggina. I trofei resteranno al parco per fini scientifici, ma dobbiamo ricordare che in questa area naturalistica i palchi dei cervi non raggiungono mai dimensioni particolari, hanno al massimo 8 punte”. Nel 2023 – la prima volta che veniva attuato questo Progetto – sono stati prelevati 171 cervi sui 180 stabiliti, si è quindi raggiunto il 95% dell’obiettivo prefissato per il controllo della specie sul territorio in questione.
Progetto Cervo – Piano di Conservazione e Gestione del cervo nel Parco Nazionale dello Stelvio – Trentino: pubblicazione completa
Da qualche anno in alcune aree del Parco Nazionale dello Stelvio e della Val di Sole la presenza di troppi cervi produce squilibri agli ecosistemi locali creando danni alle attività umane. Ecco perché si è reso necessario un piano di controllo – denominato “Progetto Cervo” – della densità di questo grande ungulato – Foto Jörg Hempel – CC BY-SA 3.0 DE, via Wikimedia Commons