L’apertura della caccia alla tortora in 9 regioni italiane su 20 – dopo che la specie era scomparsa dal calendario venatorio della passata stagione – è contrassegnata dalla tecnologia. Un’apertura 2.0 potremmo definirla. E questo lo si deve all’applicazione del Piano di gestione nazionale della tortora selvatica approvato nel marzo 2022, che permette 3 giornate di preapertura con carnieri limitati. L’elemento che ha dato il la a questa svolta favorevole è stata la messa a punto di sistemi di monitoraggio del prelievo in tempo reale, in grado quindi di registrare l’abbattimento non appena questo si verifica. In tal modo le regioni riescono a raccogliere tutti i dati entro pochi giorni, mentre è lo stesso sistema – programmato in maniera indipendente regione per regione – a dare lo stop alla caccia non appena si raggiunge il tetto massimo di capi prelevabili… Ma a spiegarci nella sua interezza la metodica adottata durante la preapertura, è il coordinatore nazionale dell’Ufficio Studi e Ricerche Federcaccia, Michele Sorrenti.
La quota dei capi prelevabili è stata fissata in ogni regione nella misura del 50% rispetto al prelievo medio registrato durante il quinquennio 2013-2018 – Foto CC BY-SA