AVANTI INSIEME

Chi mi segue, sia su queste colonne che sui social, sa bene che manifesto da sempre e in maniera sistematica il mio forte apprezzamento per il concetto di collettività del mondo del tiro. Fino dalle prime settimane di questanno ho compiuto alcuni viaggi nel mio ruolo di massimo dirgente dellIssf e ho avuto lopportunità di incontrare dirigenti delle Federazioni nazionali, ma anche atleti titolati e tecnici celebri e poi assidui e navigati frequentatori dei campi di tiro a volo e dei poligoni di tiro a segno insieme a nuove leve che sono invece ai loro primi approcci con le nostre discipline. Ebbene, se innanzitutto questi episodi mi hanno confermato una volta di più che il compito di un dirigente sportivo è quello di vivere in mezzo ai praticanti e alle praticanti ed è essenzialmente quello di ascoltare con attenzione le istanze e le impressioni che pervengono da quella comunità, laltro aspetto importante che ho avuto modo di apprezzare nuovamente è il fatto che nel nostro mondo del tiro laggregazione è un moto davvero spontaneo e connaturato con le nostre stesse specialità. Lattività del tiro, infatti, per quanto in realtà pratica sportiva sempre individuale, sollecita la collegialità. La trasversalità della pratica delle nostre discipline moltiplica poi leffetto di quel fenomeno: e per trasversalità intendo la possibilità che si presenta ad atleti e ad atlete di ogni livello agonistico di competere in talune occasioni anche con i massimi e le massime esponenti delle rispettive discipline. Un fenomeno, questultimo, che è oggettivamente irrealizzabile in tanti altri sport per effetto delle caratteristiche esclusive dei circuiti nei vari livelli agonistici. Anche nellambito nazionale del tiro a volo ho sempre guardato con grande attenzione alle potenzialità delle competizioni dedicate alle nostre Società e alle squadre delle regioni: cioè quelle occasioni in cui ogni atleta compete insieme ad altri e ad altre. E anche in quel caso, infatti, i Campionati intersocietari e appunto i Trofei delle Regioni nel corso degli anni hanno permesso a tanti atleti e a tante atlete di ogni livello agonistico di partecipare allattività di pedana di più alto rango. Di nuovo quegli episodi che ho appena menzionato hanno saputo abbattere quegli steccati che invece altrove, in altri sport, separano in maniera invalicabile lagonismo apicale dallattività amatoriale. Avanti insieme” è lespressione che ho scelto come insegna di questo mio intervento che starete leggendo quando frattanto i circuiti invernali di ogni regione avranno preso il via e sarà alle porte anche il debutto del calendario federale stagionale di ogni disciplina. Peraltro lanno in corso che apre il nuovo quadriennio olimpico ci condurrà, nel giro di appena dodici mesi, alla stagione 2026 in cui celebreremo i cento anni di attività della Federazione italiana tiro a volo e appunto quella capacità di aggregare che il massimo organismo tiravolistico nazionale fino dai suoi albori seppe esercitare. Lespressione avanti insieme” descrive sinteticamente ed efficacemente quello che tutti noi del tiro a volo vogliamo continuare ad essere: una collettività di appassionati che apprezza il proprio sport per le avvincenti caratteristiche specifiche ma anche per quella singolare capacità di creare collegialità nella genuina passione sportiva. E con quelle prerogative, malgrado le difficoltà che a vario titolo affrontiamo quotidianamente, possiamo far progredire lo sport che amiamo. Dunque, ora più che mai: avanti insieme.


“Linea di tiro”, di Luciano Rossi, Caccia & Tiro 02/2025.


Il massimo dirigente del tiro a volo nazionale e internazionale, il presidente Luciano Rossi – Foto Fitav


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