COME SI CONTRASTA LA PESTE SUINA AFRICANA

La Cabina di Regia per la gestione congiunta dell’emergenza PSA in Emilia-Romagna si è recentemente riunita a Piacenza. Alla seduta hanno partecipato fra gli altri il Commissario Straordinario per la Peste Suina Africana, Giovanni Filippini, Alessio Mammi e Massimo Fabi, rispettivamente assessori all’Agricoltura Caccia e Pesca e alle Politiche per la Salute. Durante l’incontro la presentazione dei lavori è stata curata dal presidente della provincia di Piacenza, Monica Patelli. Filippini, invece, ha spiegato come sia diffusa la PSA nella regione e come viene contrastata, chiedendo anche un maggior coinvolgimento dei cacciatori per debellare questo flagello e di migliorare alcune attività come quelle di ricerca delle carcasse effettuate dalle unità cinofile. Il Commissario Straordinario ha poi espresso la propria soddisfazione per i risultati espressi in un “audit” svolto di recente dalla Commissione Europea che ha elogiato la qualità delle strategie utilizzate nei territori interessati e per i risultati che si stanno ottenendo. “L’audit” è una valutazione indipendente di una data attività: in questo caso i ricercatori si sono concentrati su due strutture di caccia nel piacentino e nel parmense e hanno potuto constatare come funzioni il coordinamento tra i Servizi Veterinari e la Polizia provinciale. È stato inoltre molto apprezzato il fatto che i cacciatori siano alquanto consapevoli e quindi preparati, sulla tracciabilità delle carni di selvaggina. La visita è proseguita in un macello industriale di Parma per approfondire la conoscenza sulle procedure necessarie per garantire la sicurezza alimentare a tutti i livelli, comprese le norme per l’esportazione verso altri Paesi. Negli uffici dei Servizi veterinari di Parma e Piacenza si è infine potuto constatare come i controlli sulla biosicurezza negli allevamenti funzionino per prevenire la diffusione di virus. Cosa fa l’Emilia-Romagna per contrastare la PSA? Fra le altre iniziative sono stati stanziati 11.1 milioni di euro attraverso 4 bandi regionali che sono andati a sostenere più di 150 aziende impegnate in azioni a favore della biosicurezza. La caccia al cinghiale si può praticare 4 mesi e la selezione per tutto l’anno con orari più ampi. I risultati concreti si vedono già: i danni prodotti da questi ungulati sono passati da 800 mila a 200 mila euro e la rete dei Gruppi Operativi Territoriali, il cui acronimo diventa GOT, sono operativi da Piacenza a Bologna.


Durante l’incontro che si è tenuto a Piacenza si è parlato di come sia diffusa la PSA nella regione e come viene contrastata. Nell’occasione è stato anche chiesto un maggior coinvolgimento dei cacciatori per debellare questo flagello e di migliorare alcune attività come quelle di ricerca delle carcasse effettuate dalle unità cinofile – Foto J. Foti


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