La sede di Federcaccia a Roma è stata la vetrina ufficiale per la presentazione del primo “Report sulle predazioni del lupo sui cani”, a cura del Coordinamento nazionale cacciatrici. Predazione ai danni non solo dei cani da caccia, ma anche su quelli domestici e da guardiania. Si tratta, come evidenzia lo studio in questione, di un fenomeno in espansione che, anche da parte degli Enti preposti alle politiche gestionali dei grandi predatori, stenta ancora ad essere compreso nella sua complessità. Il Report sulla specie Canis lupus, con la ricchezza dei dati raccolti, viene pertanto messo a disposizione di tutti coloro che sono incaricati di gestire tale fenomeno che desta una certa, se non molta, preoccupazione. Considerando anche l’aspetto, niente affatto trascurabile, di un secondo fenomeno, quello dell’ibridazione con i cani randagi, che ha portato ad un incremento del rischio di incidenti. Le stime sul numero della specie riferibili all’ultimo biennio e pubblicate dall’Ispra nel 2022, per ammissione stessa dell’Ente, sono sottostimate: 3300-3600 esemplari presenti in quasi ogni regione del nostro Paese, tranne nelle Isole. Si tratta quindi di un aumento davvero considerevole, se pensiamo che il lupo nei primi anni 70 del secolo scorso era ritenuto in via di estinzione, con l’eccezione di rari esemplari individuati in zone montane a dir poco impervie. Senza voler sostituirsi naturalmente all’attività scientifica dei ricercatori e dei tecnici, il lavoro condotto dal Coordinamento cacciatrici insieme all’Ufficio Studi e Ricerche della Federazione e con Fidc stessa, ha il chiaro intento di dare concretezza unicamente ai fatti, comprovati e catalogati ad uno ad uno con rigore e serietà. E in particolare di dare risposte ad un’ampia parte di popolazione che, a seconda del territorio in cui vive o svolge la propria attività professionale, è chiamata a convivere con i lupi. Gli attacchi da parte di questo predatore possono infatti avvenire tanto in contesti urbani quanto in ambienti naturali. Il Report allo stato attuale mette l’accento su una realtà ancora parziale, ma non si ferma certo qui – come ha sottolineato la responsabile del Coordinamento cacciatrici Isabella Villa in una nota stampa: “Purtroppo non sono isolati i casi di cani predati mentre si trovavano a passeggio, al guinzaglio, con i loro padroni. Una fotografia comunque incompleta perché ancora troppe persone preferiscono non denunciare, ma che dimostra come i casi siano in continua crescita. D’altra parte la stessa Unione Europea si sta occupando della ‘questione lupo’, valutando un declassamento del suo status da specie particolarmente protetta a specie protetta”.
A Roma è stato presentato il primo “Report sulla predazione del lupo sui cani”, realizzato dal Coordinamento nazionale cacciatrici, con il supporto dell’Ufficio Studi e Ricerche Federcaccia e con la Federazione stessa.