Non finirò mai di emozionarmi per l’entusiasmo che sanno esprimere le ragazze e i ragazzi del nostro Settore Giovanile. È vero: ogni volta mi riprometto di non gridare all’ennesimo primato fatto segnare da quel comparto della nostra Federazione, ma nello stesso momento mi rendo conto che sarebbe quanto mai ingeneroso liquidare come ordinaria amministrazione un altro grande successo del tiravolismo italiano. Anche perché, se nel Gran premio del Settore Giovanile del mese di aprile abbiamo conseguito un altro strepitoso record di partecipazione, questo si deve innanzitutto, appunto, al grande entusiasmo delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi, ma certamente anche alla caparbia dedizione dei loro istruttori, alla ferma determinazione delle Commissioni regionali e dei dirigenti territoriali e, davvero non ultima, alla volontà delle famiglie di queste giovani atlete e di questi giovani atleti.
Come ho detto a chiare lettere molte altre volte, il nostro mondo è la somma di tante unità. Siamo esattamente quello che riusciamo ad essere e conseguiamo quei traguardi che raggiungiamo proprio perché, tutti insieme, sappiamo unire efficacemente le nostre forze. Il Settore Giovanile è un esempio emblematico della forza della coesione del nostro sport. Non avremmo questi meravigliosi numeri che descrivono la partecipazione alle gare di quel comparto, se tutte quelle parti che ho menzionato non funzionassero insieme.
Alle famiglie di queste ragazze e di questi ragazzi dobbiamo senza dubbio davvero molta gratitudine: in special modo in questo periodo, che ci vede faticosamente uscire da una pandemia che ha minato essenzialmente le potenzialità economiche della nostra Italia. Sono i genitori, ma spesso, come di nuovo sottolineo volentieri nei miei interventi, anche i nonni delle atlete e degli atleti che sostengono in senso economico e organizzativo l’attività sportiva dei giovanissimi. A tutti loro va il mio plauso più convinto, perché questi genitori e questi nonni hanno compreso quanto lo sport sia fondamentale nel percorso formativo dell’adolescenza.
Ma il mio tributo di gratitudine nei confronti di tutti coloro che agevolano l’attività sportiva di queste atlete e di questi atleti – dagli istruttori ai dirigenti territoriali per arrivare appunto alle famiglie – è ancora più convinto, perché tutti i soggetti che ho citato dimostrano di aver creduto e di credere nel futuro del nostro sport. In qualche intervista recente mi è stato chiesto quale sia il più spiccato motivo di attrazione che il tiro a volo esercita nei confronti dei giovanissimi. Ebbene, ho risposto in piena sincerità che probabilmente qualche altra disciplina offre riflettori e ribalte più immediate. Ma il tiro a volo ha il grande pregio di proporre a tutti, senza distinzioni, grandi opportunità.
La storia di questi ultimi decenni ci dice che le atlete e gli atleti del tiro a volo che sono approdati alle Olimpiadi provenivano proprio dal Settore Giovanile. Ciò significa che quando a gran voce sollecito i nostri giovanissimi a credere nel sogno olimpico, mi limito semplicemente a descrivere la realtà. Perché la nostra realtà è proprio quella di una disciplina sportiva aperta a tutti. Ed è la realtà di una disciplina che davvero a tutti offre tangibili opportunità di approdare al più alto livello agonistico. E questo è davvero il modo più bello di premiare quel meraviglioso entusiasmo che le nostre giovani atlete e i nostri giovani atleti sanno esprimere ogni volta che si misurano in pedana.
“Linea di tiro”, di Luciano Rossi, Caccia & Tiro 5/2021.