Tra le attività di Federcaccia Toscana – Unione Cacciatori Toscani – per dare risposte concrete ai problemi legati alla gestione faunistica, quelle indirizzate a “scoprire” quali possono essere le reali opportunità offerte dal . Sono ingenti infatti le risorse che l’Europa destina all’ambiente e alla biodiversità. A riguardo, è stata indetta una riunione tra la Commissione regionale dei rappresentanti degli ATC toscani e i dirigenti FIDC sia regionali che provinciali, durante la quale è intervenuto Michele Bottazzo, dell’Ufficio Studi e Ricerche faunistiche agro-ambientali di Federcaccia nazionale, per illustrare i punti centrali che dovranno essere portati avanti nel confronto con la Regione Toscana e con il fondamentale apporto degli Ambiti Territoriali di Caccia. Solo per citare alcuni dati, che danno la stima effettiva delle risorse economiche a cui si è accennato: fino al 2027 per il nostro Paese il PSN avrà un valore complessivo di 36,7 miliardi di euro e interesserà l’intero comparto agricolo, forestale, agroalimentare e rurale a livello nazionale.
A differenza delle precedenti PAC, non ci saranno più i 21 Piani di Sviluppo Rurale, distinti per ogni Regione e Provincia Autonoma, bensì un unico documento nazionale che al suo interno conterrà le diverse applicazioni locali denominate Complemento Strategico Regionale (CSR).
Ogni Regione e Provincia Autonoma potrà quindi utilizzare solo una parte delle intere e complesse misure descritte nel documento nazionale del PSN, selezionate in base alle caratteristiche e alle esigenze locali.
Il PSN nel suo complesso contempla il raggiungimento di 9 obiettivi chiave, di cui un terzo hanno un chiaro indirizzo ambientale e sono i seguenti: “Contrasto al cambiamento climatico” (obiettivo n. 5); “Tutela dell’ambiente” (il n. 6) e “Salvaguardia del paesaggio e della biodiversità” (il n. 7). E sono proprio gli interventi e le misure della nuova PAC che perseguono questi obiettivi ambientali che meritano l’attenzione dei federcacciatori, perché la loro corretta applicazione nel territorio inciderà favorevolmente nel miglioramento della qualità dell’ambiente agroforestale e pertanto anche nell’incremento della fauna selvatica di interesse venatorio. In tale contesto un ruolo importante potranno averlo gli ATC e i Comprensori Alpini (CA), facendosi promotori sul territorio di tutte le misure ed interventi dei CSR regionali di interesse ambientale e faunistico, a partire dalla tempestiva informazione sulle aperture e sulle modalità di partecipazione da parte degli agricoltori nel proprio Ambito territoriale di competenza. “Il lavoro che ci attende è gigantesco – ha affermato il Presidente di Federcaccia Toscana Marco Salvadori – ma il mondo venatorio ha il dovere di guardare avanti ed affrontare con puntualità e preparazione le opportunità, anche economiche, sulle quali rinsaldare un nuovo patto con gli agricoltori. L’ambiente quale bene primario e con esso la biodiversità, rappresenta un punto di saldatura avanzato su cui ricostruire, nell’interesse generale, una intesa nuova e vincente”.
Fino al 2027 per il nostro Paese il Piano Strategico Nazionale avrà un valore complessivo di 36,7 miliardi di euro e interesserà l’intero comparto agricolo, forestale, agroalimentare e rurale a livello nazionale – Foto Rete Rurale Nazionale