INIZIA IL “VIAGGIO” DELLA LEGGE SUL RIPRISTINO AMBIENTALE

Lo scorso 17 giugno è stata adottata la Nature Restoration Law, che introduce in Ue le norme per ripristinare la natura dove è già degradata. La Legge stabilisce obiettivi e obblighi specifici, e giuridicamente vincolanti, per il ripristino della natura in determinati ecosistemi, dai terreni agricoli e forestali agli ambienti marini, dacqua dolce e urbani. Il testo della Legge era stato concordato da Parlamento europeo e Consiglio durante i negoziati del trilogo nel novembre 2023 e si propone lambizioso obiettivo di ripristinare almeno il 20% delle aree terrestri e marittime dellUnione Europea entro il 2030 e tutti gli ecosistemi che necessitano di ripristino entro il 2050.

Questa è una buona notizia per le popolazioni europee di piccola selvaggina. La politica europea sulluso del territorio è stata uno dei principali motori della perdita di biodiversità. Per risolvere questo problema è necessaria una soluzione su scala europea”, ha affermato la Federazione europea per la caccia e la conservazione (Face), che rappresenta gli interessi di 7 milioni di cacciatori europei e che, si legge nel suo comunicato, sostiene da tempo una maggiore priorità per il ripristino degli habitat: ora, questo è diventato una realtà. Il voto di oggi (17 giugno – Nda) significa che è possibile progettare interventi di ripristino su misura a livello nazionale, garantendo al tempo stesso finanziamenti e incentivi adeguati per gli agricoltori e i proprietari terrieri. Guardando al futuro, il successo della Legge sul Ripristino della Natura dipende da un forte sostegno politico e dalla partecipazione attiva di tutti i soggetti rurali interessati. Questi includono agricoltori, gestori del territorio, silvicoltori, pescatori e cacciatori, i cui sforzi collettivi possono trasformare questa legge in iniziative tangibili sul campo. Sono essenziali stanziamenti in denaro significativi per garantire che attraverso i Piani nazionali di ripristino possano essere rese disponibili opzioni finanziariamente interessanti per gli stakeholders rurali”. Limpegno dei cacciatori europei nei confronti della salvaguardia degli habitat e della biodiversità è testimoniato dalle centinaia di progetti di ripristino su piccola scala gestiti da cacciatori locali e dal Manifesto per la Biodiversità di Face, che nel suo comunicato sottolinea come sia fondamentale riconoscere i progressi significativi già raggiunti grazie a questo lavoro dedicato dei cacciatori di tutta Europa. La Legge sul Ripristino della Natura rappresenta unopportunità unica per amplificare queste azioni con una pianificazione a livello nazionale e risorse specifiche, ispirando una nuova ondata di sforzi per i ripristini degli habitat”. Ed è proprio Face a sottolineare quanto sarà fondamentale, per garantire che le iniziative sul campo abbiano successo a lungo termine, che gli Stati membri progettino buoni Piani nazionali di ripristino, senza confondere le finalità della Nature Restoration Law con gli obiettivi Ue per le aree protette (obiettivi stabiliti invece nella Strategia dellUe sulla biodiversità per il 2030) e tenendo presente che le operazioni di ripristino non implicano linterruzione delle attività negli ecosistemi ripristinati, compresa la caccia”. Per poter mettere in atto strategie vincenti sarà parimenti essenziale la capacità, da parte dei Governi, di coinvolgere in maniera proattiva tutti i portatori di interesse, come gli agricoltori o i cacciatori. A testimoniare quanto utile possa essere tale coinvolgimento ci sono i tanti progetti portati avanti con successo dal mondo venatorio, come raccontiamo anche in questo numero nellarticolo sul Progetto Life Perdix: relativo alla reintroduzione della starna italica nella Valle del Mezzano, scomparsa proprio per mancanza di un habitat adeguato, ha ricevuto lindispensabile contributo di molti appassionati volontari.

Entrando nel dettaglio del Piano nazionale, il nostro ministero dellAmbiente e della Sicurezza energetica sta già partecipando alle riunioni con la Commissione europea e con gli altri Stati membri per definirne il format e dovrà predisporre il Piano entro i prossimi due anni. Già dalle prime dichiarazioni del ministro Gilberto Pichetto Fratin si evince lattenzione alla sostenibilità delle azioni previste dal Piano, che, ha affermato, dovranno conciliare la sostenibilità economica, ambientale e sociale degli interventi, e la definizione di appositi finanziamenti, anche di carattere europeo, sarà fondamentale per evitare laccrescimento degli oneri per i vari settori coinvolti”. Per il titolare dellAmbiente, inoltre, fondamentale è “la definizione partecipata delle azioni del Piano nazionale con tutti i soggetti e le categorie interessate, per tarare al meglio le modalità di raggiungimento dei target”. Il ministro ha anche affermato che lo schema del Piano dovrà essere sottoposto a valutazione ambientale strategica, dove sarà prevista una fase di consultazione e partecipazione pubblica che garantirà il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati”. Le misure di ripristino, inoltre, verranno individuate con un approccio multidisciplinare, tenendo in considerazione le iniziative che sono già in atto a livello regionale nellambito della rete Natura 2000”.

Il viaggio” nel mondo reale della Nature Restoration Law inizia ora, si potranno vedere solo strada facendo i punti di forza e di debolezza di questo Regolamento, che rappresenta un punto di svolta nella storia dellambientalismo contemporaneo. Di certo i protagonisti di questo viaggio” – politici, governi e tutte le categorie di cittadini coinvolte – dovranno operare in piena armonia, con lo scopo di perseguire un obiettivo tanto difficile quanto importante.


“Primo piano”, di Valeria Bellagamba, Caccia & Tiro 06-07/2024.


La Legge adottata lo scorso 17 giugno, stabilisce obiettivi e obblighi specifici, e giuridicamente vincolanti, per il ripristino della natura in determinati ecosistemi, dai terreni agricoli e forestali agli ambienti marini, dacqua dolce e urbani – Foto Daniel Schwen – CC BY-SA 2 – via Wikimedia Commons

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