IN FIERA A VERONA APPROFONDIMENTO SUL CAMOSCIO APPENNINICO

Una monografia dettagliatissima curata dalla Delegazione italiana del CIC (The Internationa Council for Game and Wildlife Conservation). Un progetto di largo respiro. Una ricerca scientifica per approfondire le conoscenze sulle specie endemiche di ungulati presenti nel nostro Paese. Uno studio che si è inserito nella scia di quello immediatamente precedente dedicato al cervo sardo (Cervus elaphus corsicanus). E il protagonista di questa intensa attività scientifica è il camoscio appenninico (Rupicapra pyrenaica ornata). Di cui si parlerà in maniera approfondita il 17 febbraio, in occasione di EOS Show a Veronafiere, nel corso dell’Assemblea della Delegazione CIC in cui troverà spazio appunto la presentazione di questa monografia ufficiale, che si avvale, tra gli altri, del contributo del prof. Sandro Lovari, esperto di chiara fama in materia di sottospecie endemiche e non solo. Ciò che si evince da questo progetto sul camoscio appenninico o d’Abruzzo (appellativo che gli deriva dal fatto che nel tempo è sopravvissuto all’estinzione solo su pochi monti abruzzesi) è la sua importanza sotto il profilo della valutazione dei trofei che ha portato alla conferma della “notevole maggior lunghezza e divaricazione delle corna di questa specie rispetto a quelle del camoscio alpino, nonché della totale mancanza di resina su di esse”.


In occasione di EOS Show verrà presentata ufficialmente il 17 febbraio l’importante monografia sul camoscio appenninico, detto anche d’Abruzzo – Foto Delegazione Italiana CIC


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