IL LIBRO DEDICATO AD ANGELO SCALZONE, GENIO DEL TIRO

Si intitola “199 Il Genio del Tiro:” è l’autobiografia romanzata del campione olimpico di tiro a volo Angelo Scalzone, di Casal di Principe in provincia di Caserta, realizzata da Antonio Leone, designer di professione che si occupa di progetti di comunicazione e marketing, come ci spiegherà nell’intervista che segue.
La figura di Scalzone è importante per lo sport casertano, è la prima medaglia d’oro olimpica della storia locale ed è avvenuta durante le Olimpiadi di Monaco di Baviera del 1972, quelle dei fatti drammatici provocati dai terroristi palestinesi di Settembre Nero che ebbero conseguenze tragiche. Durante la festa delle Olimpiadi un gruppo di terroristi violò il villaggio olimpico, entrò nella zona dove alloggiavano gli atleti di Israele e prese in ostaggio 9 membri della nazionale. Dopo il tentativo di salvataggio da parte delle forze dell’ordine, perirono in tutto 17 persone: 6 allenatori e 5 atleti israeliani, 5 terroristi e un poliziotto tedesco. Quando avvenne il dramma, Scalzone era ancora a Monaco – tornò a casa la mattina dopo – e sentì benissimo uno sparo, perché le camere degli atleti azzurri erano vicine a quelle degli israeliani: Angelo racconta questa storia in un’intervista a Gianni Minà poche ore dopo. Ma chi è l’autore del libro? Antonio Leone non è un tiratore, ma è rimasto affascinato dalla figura del campione campano perché suo compaesano. Si è faticosamente informato e – oltre che dell’aiuto del nipote più piccolo di Scalzone, anche lui Angelosi è avvalso del supporto di protagonisti del tiro a volo campano, come l’allenatore federale di terzo livello, Giuseppe Papararo, amico del protagonista del libro e dell’istruttore Silvio Ricciardi, purtroppo scomparso. Di seguito l’intervista all’autore di “199 Il Genio del Tiro”, Antonio Leone. La presentazione dello stesso si è tenuta lo scorso 23 novembre nella sala consiliare di Castel Volturno.

Perché proprio la figura di Angelo Scalzone? Forse perché, grazie alla sua costanza, è stato il primo oro olimpico della provincia di Caserta e non era più giovanissimo?
“La pubblicazione del libro su Angelo Scalzone è parte di un progetto editoriale che ho iniziato a sviluppare 8 anni fa, in accordo con la famiglia Scalzone, attorno alla figura di Angelo. Sono un designer di professione, mi occupo prevalentemente di progetti di comunicazione, marketing, editoria e coltivo, sin dall’adolescenza, la passione per la scrittura e il cinema. Nel 2016, su La Stampa‘, ho letto un articolo a firma di Giancarlo Loquenzi che parlava di Angelo e per me è stata una rivelazione: benché mio compaesano, di lui, della sua vita, non mi era arrivato nulla. Sapevo soltanto che aveva vinto la medaglia d’oro a Monaco nel ’72 nel tiro a volo, null’altro. Mosso dalla curiosità per una storia, sin dalle prime battute, così interessante, ho contattato la famiglia del campione, proponendo loro lo sviluppo di un intero progetto editoriale attorno alla storia di Angelo. Da allora, ho già scritto una sceneggiatura cinematografica, ora ho pubblicato un libro che racconta la sua vita e carriera sportiva sotto forma di autobiografia romanzata, ovvero un racconto in prima persona che ripercorre, in cinquant’anni, le vicende umane e sportive che lo hanno riguardato, nel corso del 2025 svilupperò un fumetto per bambini che rappresenti, con un linguaggio figurato, i suoi valori, il percorso sportivo e l’impresa che lo ha portato alla medaglia olimpica, intanto, sempre d’accordo con gli eredi, sto lavorando all’allestimento di un museo a lui dedicato”.

199 è il punteggio che ha portato il protagonista a salire sul gradino più alto del podio. Cosa rappresenta questo numero?
“199 è lo straordinario risultato raggiunto da Angelo nei tre giorni di gara a Monaco (27-29 agosto 1972). È un numero, ma in verità rappresenta l’esito inatteso di una competizione mozzafiato, in cui, fino all’ultimo, fino al 200° piattello, potevano rovesciarsi le previsioni. Angelo non era infatti tra i favoriti, sicuramente era in forma, ma a contendersi una medaglia con lui c’erano altri 56 atleti, due dei quali erano Michel Carrega, campione del mondo sia nel 1970 che nel 1971, e Silvano Basagni, già campione europeo l’anno precedente. La gara fu infatti un vero thriller, una sfida ad altissima tensione, con continui colpi di scena, che Angelo riuscì a conquistare grazie al suo genio, al giusto approccio, alla maturità ed esperienza accumulata in 10 anni di tiro praticato a livello internazionale e, soprattutto, grazie alla preparazione con cui aveva migliorato la propria tenuta fisica. Un numero quindi che è un simbolo, un’ispirazione, che include in sé anche l’errore – un solo piattello sbagliato –, che rimarrà scolpito nella memoria sportiva e collettiva per sempre”.

Durante la stesura del suo libro, che idea si è fatto del tiro a volo a quell’epoca attraverso gli occhi del protagonista? Secondo lei che differenze ci sono fra il tiro a volo di allora e quello di oggi?
“Il tiro a volo dell’epoca era uno sport completamente diverso da quello di oggi. La preparazione atletica non era infatti una priorità, come lo è invece ora. Negli anni ’50, ’60 e almeno fino alla prima metà degli anni ’70, escluso qualche singolo tiratore più all’avanguardia, i tiratori in pedana erano quasi sempre cacciatori prestati al tiro a volo, sportivi quindi appassionati, non atleti veri e propri. Il talento emergeva naturalmente, nessuno si allenava con metodo o programmazione, non esistevano scuole di tiro, anzi, il tiro non veniva per niente insegnato: ognuno faceva da sé. Più che essere uno sport, era un’attività, una passione, ma sempre coltivata al massimo della concentrazione e della compostezza. Soprattutto, era uno scenario, un contesto sociale e culturale nel quale nascevano e si sviluppavano amicizie, relazioni, in cui ci si confrontava davvero, portando, i protagonisti, ciascuno le proprie origini, le proprie storie, il proprio vissuto. Inoltre, è stato sempre praticato dalle donne, che tiravano e vincevano anch’esse (e lo fanno tuttora)”.

Il libro è edito da Alture ed è ordinabile online all’indirizzo www.alturelibri.it


La copertina del libro di Antonio Leone, “199 Il Genio del Tiro”, edito da Alture – Foto pagina ufficiale Facebook Angelo Scalzone – Foto Alture Libri


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