GIORGIO ZORDAN E IL SUO “L’ULTIMO CACCIATORE”

L’autore del libro L’ultimo cacciatore non ha ancora 20 anni e si chiama Giorgio Zordan. Laziale, nella fattispecie originario di Viterbo, trascorre i primi anni di vita a Vitorchiano, nel casolare appartenente alla famiglia, per poi trasferirsi successivamente nel podere paterno nelle campagne di Sabaudia. Nelle pagine di questo suo scritto appassionato emerge uno sguardo lucido e forse anche leggermente nostalgico “di chi conosce e ricorda i segnali significativi, di chi conosce la natura e se ne avvolge con rispettoquando si poteva camminare lentamente senza essere rintracciati e riconosciuti da un satellite e il cane prolungava in orme e fiuto e i desideri nascosti in un’antica memoria; quando un padre e un figlio avevano il tempo di parlarsi e guardarsi negli occhi”. Uno sguardo che si accorge, proprio perché così vigile e abituato a conoscere a menadito la natura in cui va a cacciare sin da quando era un ragazzo, di come questa stessa natura sia cambiata, stia cambiando a causa di un’agricoltura troppo intensiva, di un inquinamento sempre più galoppante, apparentemente inarrestabile. Un ambiente in cui, si legge in un estratto del libro: “I gabbiani di mare sono nelle città. I cinghiali corrono nelle strade urbane con le automobili.


L’autore, giovanissimo, è originario di Viterbo e il suo è uno sguardo lucidissimo sulla caccia, quella che lui ritiene “la cosa più ecologica che si sia” – Foto ACR – Associazione per la Cultura Rurale


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