CONSIDERAZIONI POST OLIMPICHE – VIDEO

Le Olimpiadi di Parigi sono ormai un lontano ricordo. Sono passati solo alcuni mesi. Momenti indimenticabili, che porterò per sempre nel mio cuore. Emozioni uniche. Quando senti linno di Mameli e vedi il tricolore salire piano piano verso il cielo, le lacrime scendono copiosamente. Ho la fortuna di stare a contatto con gli atleti della squadra italiana dalla mattina alla sera. Partecipo alle loro emozioni, percepisco la tensione prima di entrare in pedana, scambio con loro gesti scaramantici che si ripetono di gara in gara. Dopo tanti anni, mi chiedo se vivere tutti questi momenti di gioia immensa o di amarezza profonda ne valga la pena. Tutti mi pongono la stessa domanda: Non ti sei annoiato a fare le stesse cose?”, la risposta è sempre la stessa: ne vale ancora la pena! Siamo tornati in Italia con un argento nel trap femminile (Silvana Stanco) e un oro nel mixed team di skeet (Diana Bacosi – Gabriele Rossetti). Molti sicuramente avranno pensato che per il tiro a volo sia stata unOlimpiade non proprio positiva. Le 5 medaglie a Rio 2016 sono un record che difficilmente potrà essere battuto. Rio de Janeiro è stata unOlimpiade in cui tutto è andato per il verso giusto. La programmazione per Rio in linea generale è stata pressocché uguale a quella di Tokyo e a quella di Parigi. Non mi sento di dire che è stata unOlimpiade sottotono. È mancato quel pizzico di fortuna che in altri momenti ci ha assistito. Sapevamo che avremmo trovato un clima particolarmente caldo, con possibilità di umidità anche del 70%. E così si è verificato, soprattutto durante la finale del trap femminile. Avendo avuto lesperienza di Tokyo 2021, dove il tasso di umidità ha raggiunto anche il 90%, non mi sono fatto trovare impreparato. Ho impostato la preparazione tenendo conto di questo importante fattore. In casi del genere, è fondamentale avere una condizione fisica ottimale per superare lo stress della gara e delle condizioni atmosferiche. E così è stato. I tiratori sono arrivati a Châteauroux in perfette condizioni fisiche. Il resto lo avete letto dai giornali e visto in televisione. Avendo vissuto a contatto di gomito con gli 8 atleti, posso fare delle considerazioni personali su come ho impostato la preparazione per le Olimpiadi di Parigi.

1° STEP: OTTOBRE-DICEMBRE 2023
A novembre 2023 è iniziata la preparazione in vista delle Olimpiadi di Parigi. In questa pianificazione ho tenuto conto delle gare internazionali a cui avrebbero partecipato gli atleti. Il calendario 2024 prevedeva la prima Coppa del mondo in Egitto nel mese di gennaio, la seconda in febbraio in Marocco e in aprile la Final Olympic qualification in Qatar. Tre gare importanti a cui avrebbero partecipato tutti i probabili olimpici. Quindi era fondamentale programmare tutte le sedute di allenamento nei minimi particolari senza lasciare nulla al caso. Daccordo con i direttori tecnici delle due discipline olimpiche, Andrea Benelli e Marco Conti, ho pianificato i raduni di preparazione fisica presso i Cpo (Centri di preparazione olimpica) di Tirrenia e di Formia. Per la precisione 6 raduni, 3 per disciplina, nei mesi di novembre, dicembre e gennaio. In questi raduni, come ormai succede da diversi anni, ho sviluppato le capacità motorie con esercitazioni basate sulla resistenza, forza veloce, rapidità, equilibrio, coordinazione oculo-manuale e mobilità articolare. In questi mesi invernali, è fondamentale per me costruire la condizione fisica di ogni atleta, perché dovrà supportare la nuova stagione agonistica che, sappiamo, culminerà con levento olimpico. La mia esperienza più che trentennale mi mette nella condizione di apportare delle modifiche motorie per i tiratori che parteciperanno ai Giochi Olimpici. Sono dovute al fatto che il top della forma doveva essere raggiunto nei mesi di luglio e agosto 2024 e non prima, altrimenti sarebbero stati vanificati tutti gli sforzi compiuti nei mesi precedenti.

2° STEP: GENNAIO-APRILE 2024
Una delle sfide più impegnative per un preparatore atletico, è permettere ai propri atleti di raggiungere uno o più picchi di forma nei momenti chiave della stagione. Latleta si prepara fisicamente, tecnicamente e psicologicamente per quella determinata gara. I primi 4 mesi del 2024 sono stati particolarmente importanti dal punto di vista atletico, in quanto era fondamentale costruire una buona condizione fisica per permettere a coloro che avrebbero partecipato alle 3 gare in programma di conseguire dei risultati importanti. Questo avrebbe confermato che la programmazione stava andando nel verso giusto. Soprattutto quando un atleta nellarco di una stagione agonistica ha 2/3 picchi di forma, dovuti alla partecipazione a competizioni in precedenza programmate, è di basilare importanza valutare attentamente i carichi di allenamento. La variazione percentuale dellintensità del carico da somministrare durante le sedute di allenamento deve rispettare nei minimi particolari le esigenze motorie di ogni singolo atleta. Gli ottimi risultati conseguiti dai tiratori nelle 3 gare in programma hanno fatto pertanto capire che la strada intrapresa era quelle giusta.

3° STEP: MAGGIO-GIUGNO 2024
Dal mese di maggio, per quanto ha riguardato la preparazione atletica, è stato concesso agli atleti un periodo di scarico attivo. Era importante ricaricare mentalmente e fisicamente lorganismo affaticato da 4 mesi molto intensi. Ho diminuito le sedute di allenamento del 40%: i carichi di allenamento sono stati quindi ridotti del 40%. Questo per tutte le capacità motorie sviluppate nel periodo invernale. È questo un momento estremamente pericoloso, poiché se una o più capacità motoria scende sotto un certo valore, detto limite di soglia, difficilmente si riuscirà a recuperare questo gap. Per cui risulta prioritario:

  • conoscere quali sono le capacità motorie da tenere sotto osservazione;
  • un altro passo importante da tenere in considerazione sono le percentuali (volume e intensità) da abbinare ai carichi di allenamento a seconda del periodo considerato. Nel periodo preparatorio (ottobre-dicembre) è importante fare molto volume – un 70% – mentre lintensità si deve mantenere al 30%. Nel periodo agonistico (marzo-agosto), invece, la situazione si ribalta: volume 25-30%, intensità 75-80%. Naturalmente queste percentuali non sono rigide. Il preparatore atletico deve saperle dosare a seconda dellatleta che sta allenando in quel momento. Ecco limportanza, spesso da me ribadita, che il tecnico deve conoscere il suo atleta come le prorpie tasche. Altrimenti il programma non rispecchierà le esigenze motorie del tiratore. Costruire un programma di allenamento è come mettere i tasselli in un mosaico. Ognuno deve essere inserito nel posto e al momento giusto altrimenti, difficilmente, riusciremo a raggiungere quella condizione fisica tale da poter conseguire il risultato sperato. Questa è la cosa più difficile: portare il tiratore in forma per quella data. Molte volte ci si riesce e questo ci dà una immensa gioia. Le poche volte invece che non raggiungiamo il nostro scopo non bisogna demoralizzarsi. Bisogna capire dove si è commesso lerrore. Bisogna rivedere il programma di allenamento svolto fino a quel periodo apportandovi le opportune modifiche.
  • La pianificazione e la programmazione sono due parametri da tenere sempre in considerazione soprattutto per chi, come me, ha la responsabilità di portare atleti di assoluto valore ad esprimere il massimo delle proprie potenzialità in un determinato giorno dellanno per salire sul gradino più alto del podio. Naturalmente ognuno deve porsi degli obiettivi che sono alla propria portata. In caso contrario si innescano dei meccanismi che portano latleta a non avere più fiducia in sé stesso e nel proprio tecnico fino, caso estremo, allabbandono dellattività sportiva.

4° STEP: LUGLIO-AGOSTO 2024
Dal mese di luglio sono iniziati i raduni tecnico-fisici per gli 8 atleti/e che avrebbero partecipato a Parigi 2024. Sono stati 2 mesi intensi, dove lallenamento tecnico si alternava alle esercitazioni atletiche di mantenimento. Vedevo giorno dopo giorno crescere lentusiasmo e la forma dei tiratori e delle tiratrici. Mi rendevo conto che tutto stava andando nel verso giusto. Andavamo a Parigi consapevoli delle nostre possibilità. Il percorso olimpico non aveva avuto intoppi. I momenti difficili sarebbero stati superati con quella forza interna che ogni singolo atleta si è costruito durante le sedute di allenamento in palestra. Di questo ne ero pienamente convinto e così è stato: 2 medaglie olimpiche e quella di legno” di Tammaro Cassandro nella prova individuale di skeet dopo una qualificazione strepitosa (124/125). E con Gabriele Rossetti fuori dalla finale dopo uno shoot-off. Una qualificazione incredibile: 22 dopo la prima serie. Un risultato che avrebbe tagliato le gambe a qualsiasi tiratore. Gabriele invece si è chiuso in sé stesso. Ha tirato fuori tutto il suo talento e la sua grinta. Ha chiuso a 122. Jessica Rossi fuori dalla finale per un piattello. Lo stesso per Mauro De Filippis e Giovanni Pellielo. Che posso dire a questi meravigliosi atleti e atlete, ancora una volat? Grazie di avermi fatto vivere dei momenti indimenticabili. Li porterò sempre nel mio cuore!


Tratto da “Considerazioni post olimpiche”, di Fabio Partigiani, Caccia & Tiro 10/2024.


Tabella: Metodologia dell’allenamento – Preparazione probabili olimpici


Parigi 2024: Fabio Partigiani. Nelle altre immagini: il preparatore delle nazionali di trap e skeet con il segretario generale Fitav Mario Magnanini, il fisioterapista Mario Biondo, Diana Bacosi e Gabriele Rossetti (oro nel mixed team di skeet) e fasi di allenamento di Silvana Stanco (argento olimpico nel trap), Jessica Rossi, Martina Bartolomei – Foto Fitav


 

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