Come ci ha confermato (nell’intervista a questo link) anche il direttore tecnico della nazionale italiana di tiro a segno, Pierluigi Ussorio, il 2024 è stato un anno straordinario per questa disciplina, culminata con le medaglie di argento e di bronzo, conquistate rispettivamente da Federico Nilo Maldini e da Paolo Monna nella pistola.
Abbiamo parlato con Federico Nilo Maldini, 23 anni in quota al Gruppo Sportivo dei Carabinieri, che ci ha raccontato come è arrivato questo successo, per certi versi inaspettato: “La stagione 2024 è andata decisamente sopra gli auspici – parola di atleta – perché nel 2023 avevo iniziato il mio percorso nei Senior con una nuova pistola e non pretendevo di arrivare così in alto e in così poco tempo. Il mio obiettivo reale era di qualificarmi per Los Angeles, ma la mia vittoria in Coppa del mondo alla fine del 2023 ha decisamente cambiato le aspettative di tutti e anche le mie e arrivare fra i primi 12 tiratori del mondo è stata già una grandissima soddisfazione”.
Ma la strada per Parigi è stata complicata da una prestazione nel Campionato europeo un po’ sotto tono: “Ho sbagliato in questa occasione, ma mi sono rifatto ai Campionati del mondo di Rio de Janeiro dove – prosegue il suo racconto, Maldini – ho sentito addosso parecchia pressione, ma l’ho superata. Pensate che la tensione della gara in sé era così elevata che non mi ricordo quasi nulla, ma per fortuna è andata bene e ho ottenuto così la carta olimpica, ma mancavano davvero poche settimane all’evento olimpico”.
Prepararsi alle Olimpiadi è un’esperienza unica per gli atleti, ce lo conferma sempre il tiratore: “Da Rio in avanti, tutto è stato preparato in funzione di Parigi, per la performance olimpica. Tutti erano veramente attenti alle nostre esigenze e noi atleti eravamo come all’interno di una bolla. Io stesso tendevo a isolarmi perché sono stati mesi veramente nervosi… l’approccio è stato diverso rispetto a qualsiasi altra gara che avevo fino a quel momento preparato. Insieme con i commissari tecnici e con i preparatori abbiamo fatto degli aggiustamenti sulla tabella degli allenamenti, ma non l’abbiamo stravolta più di tanto per seguire il detto: squadra che vince non si cambia”.
Federico è giovanissimo, ha 23 anni: “Guardavo gli atleti più esperti e il mio obiettivo era solo di partecipare e di acquisire esperienza, ma una volta in Francia è arrivata la voglia di qualificarmi per la finale per dimostrare di riuscire a ottenere una buona prestazione senza pensare alla classifica. Dopo le qualificazioni del 27 luglio, siamo arrivati alla finale del giorno dopo e a quel punto ho provato ad arrivare fra i primi tre combattendo tutte le paure in gioco, soprattutto il timore di perdere, che è la cosa più facile in queste situazioni. Il nostro è uno sport individuale ed è facile essere sopraffatti dalle sensazioni. Per fortuna ho ottenuto l’aiuto di tutta la squadra, della mia famiglia e della mia fidanzata Carlotta. Con lei ho passato praticamente tutti i momenti liberi dagli allenamenti ed è stata la mia forza. Sceso dal podio, con la medaglia al collo, le ho chiesto di sposarci”.
Ma anche in uno sport individuale il lavoro di squadra è davvero fondamentale: “Proprio così – conclude il tiratore bolognese – il merito non è soltanto mio. Lasciatemi ringraziare tutte le persone che mi hanno circondato in quelle settimane e il mio doveroso grazie deve essere porto anche all’Arma dei Carabinieri che ha creduto in me prendendomi fra le fila dei suoi atleti. Mi hanno accettato nel 2020 quando il risultato più importante che avevo conquistato era stato solo un bronzo ai Campionati del mondo Juniores. Certo avevo alle spalle tante gare ben fatte, ma era davvero poco rispetto al percorso successivo da atleta professionista. Mi hanno permesso di arruolarmi e di allenarmi e lavorare per fare la carriera da atleta, altrimenti non avrei avuto tutto il tempo che serve per ottenere un risultato davvero importante. Nel nostro sport l’aspetto mentale conta molto di più rispetto ad altre discipline”.
E dal futuro che cosa si aspetta Federico Nilo Maldini: “Il 2025 sarà un anno un po’ particolare, ci saranno il Campionato europeo e il Mondiale, ma non saranno disponibili ancora carte olimpiche. Sarà interessante affrontare il periodo post olimpico per la prima volta, sperando di viverne ancora. Ora sogniamo, ma non smettiamo mai di impegnarci per accumulare esperienza e lavorare su quegli aspetti che possono essere migliorati. Voglio arrivare pronto per affrontare il 2026, anno in cui saranno disponibili le prime occasioni per partecipare ai Giochi Olimpici di Los Angeles 2028”.
Federico Nilo Maldini si allena con la divisa sportiva dei Carabinieri – Foto Gruppo sportivo Carabinieri