La lunga “parentesi” aperta lo scorso anno dal Comitato “Sì Aboliamo la Caccia”, si è chiusa con una sconfitta della richiesta di indire un referendum. In un’ordinanza infatti dello scorso 15 dicembre 2021, la Corte di Cassazione ha confermato che il numero di firme raccolte dai promotori era più che insufficiente, ancora meno di quelle ritenute valide per “aprire la strada” a tutti effetti al referendum. Come è stato evidenziato in un comunicato congiunto firmato dal CNCN (Comitato Nazionale Caccia Natura) e dalle Associazioni venatorie riconosciute dopo aver appreso questo favorevole risultato, la soddisfazione è totale, a conferma del fatto che la pratica venatoria, grazie al mondo che le ruota attorno, a partire dai cacciatori stessi e dai vari enti e istituti privati a vario titolo preposti, svolge un ruolo primario a salvaguardia dell’ambiente, della biodiversità e delle comunità locali.
Il risultato che ha decisamente ribaltato le aspettative del Comitato “Sì Aboliamo la Caccia”, ha rappresentato comunque un’occasione per confermare l’apertura al dialogo da parte del mondo venatorio, con l’obiettivo di trovare soluzioni condivise per favorire una gestione faunistico-venatoria sempre più sostenibile – Foto Wikimedia Commons