Fra gli argomenti di stretta attualità che riguardano il mondo venatorio (e non solo) c’è la perimetrazione del Parco regionale del Matese che insiste nelle province di Caserta e di Benevento, area che potrebbe essere allargata e diventare così un Parco nazionale.
Federcaccia Campania da sempre si batte perché quest’area rimanga così com’è, per non cambiare le abitudini di chi vive e lavora all’interno di questo territorio, non solo quelle dei cacciatori. “Cerchiamo di contrastare la perimetrazione in itinere – commenta il presidente Fidc della Campania, Modestino Bianco – e tutto il carrozzone burocratico che comporta. Il problema è che ora si è mossa anche l’associazione ambientalista Italia Nostra con un ricorso, quindi il Ministero dell’Ambiente è costretto a dare corso alla nuova perimetrazione, altrimenti dovrà essere nominato un commissario”. A questo punto la Federazione italiana della caccia sta intraprendendo diverse azioni per cercare di far valere le proprie istanze: “Stiamo cercando di contrastare le operazioni con un’azione giudiziaria che è indispensabile per le popolazioni e sabato 15 marzo in provincia di Caserta, nel comune di Gallo Matese, si svolgerà una riunione indetta da alcuni sindaci di comuni che rientrano nel Parco e che non vorrebbero più essere inseriti nei nuovi confini – spiega sempre Bianco –.All’inizio si pensava che l’istituzione di un Parco nazionale potesse essere positivo perché potrebbe portare lo stanziamento di fondi. Quello che in tanti non sanno è che una struttura del genere, per chi vive all’interno, porta con sé anche tantissima burocrazia. Inoltre, i nostri associati, soprattutto di Caserta, sono contro l’allargamento del Parco del Matese che porterebbe a conseguenze in termini di cacciabilità, anche nelle aree contigue e la pratica venatoria sarebbe consentita solo controllata e solo per i residenti nei confini”. E poi, prosegue il presidente Fidc della Campania: “Ci siamo mossi con una diffida all’interno della quale si racchiude tutto l’aspetto giudiziario della vicenda: toccherà al Ministero competente e alla Regione Campania esprimere un parere. Il nostro intento è anche quello di coinvolgere le popolazioni interessate, sappiamo che anche gli agricoltori si stanno lamentando. Personalmente sto sollecitando i ‘nostri’ affinché sentano le istanze di tutti per cercare di ‘fare quadrato’, soprattutto perché la riduzione del perimetro non può non essere presa in considerazione, se ci muoviamo tutti nel modo giusto. Non dimentichiamoci che con le modifiche, il Parco del Matese crescerà, sarà allargato anche in Molise, ma speriamo proprio di non arrivare a questo. Abbiamo dalla nostra parte la legge regionale 26 del 2012 che stabilisce un limite preciso di territorio agrosilvopastorale compreso fra il 20 e il 30 per cento che non può essere superato, mentre a settembre è stato approvato il piano faunistico e il limite era già oltre il 31 per cento di aree sottratte all’attività venatoria”. Il coinvolgimento delle popolazioni servirà a far comprendere i reali problemi che porterebbe l’allargamento: “In pochi sanno – conclude Modestino Bianco – che in una zona vincolata ci deve essere un piano che determina conseguenze per tutti, ad esempio anche per la transumanza dei capi di bestiame, non solo per noi cacciatori. Per esperienza sappiamo che la troppa, troppa burocrazia porta all’aumento delle aree degradate”.
Sabato 15 marzo in provincia di Caserta, nel comune di Gallo Matese, si svolgerà una riunione indetta da alcuni sindaci di comuni che rientrano nel Parco regionale del Matese e che non vorrebbero più essere inseriti nei nuovi confini previsti dall’allargamento ipotizzato. Nella foto: Modestino Bianco, presidente regionale di Federcaccia Campania – Foto Fidc Campania