RIFUGI PER MONITORARE LE MONTAGNE: GIORNATA TEMATICA AL CNR DI ROMA

Il 27 marzo 2025 nella Sala Convegni della sede centrale del Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche) di Roma in Piazzale Aldo Moro 7, si svolgerà una giornata che offrirà spunti di riflessione sul futuro delle montagne, organizzata dal Gruppo di Lavoro Montagne del Dipartimento di Scienze del Sistema terra e Tecnologie.
È un momento delicato per i territori più alti, poiché il riscaldamento climatico, fra gli altri fenomeni, accelera i processi di erosione con conseguenze che possono portare a eventi dannosi per la flora, per la fauna, nonché per le attività antropiche. Il confronto – vedrà insieme ricercatori e fruitori degli ambienti in quota – sarà concentrato su argomenti come atmosfera, clima e biodiversità. Ma quali sono le strutture più vocate e inserite nei territori di montagna per osservare i cambiamenti ambientali? Ovviamente sono i rifugi, ecco allora il progetto “I Rifugi sentinella del clima dell’ambiente” che verrà presentato proprio in occasione dell’incontro ed è frutto della collaborazione fra il Cnr e il Cai (Club alpino italiano). Si tratta di una vera e propria rete di strutture del Cai e di osservatori del Cnr, sono sparsi per tutta la nostra Italia, con l’obbiettivo di monitorare il clima e le conseguenze che porta sull’ambiente l’innalzamento delle temperature. Dal Piemonte alla Sicilia in questo momento sono più di venti le stazioni attive: trasmettono le osservazioni in tempo reale e sono state “messe a sistema” per svolgere un lavoro più organico. Sul sito del progetto scopriamo che fra i rifugi c’è il più alto d’Europa: parliamo della famosa Capanna Margherita, costruita in vetta a Punta Gnifetti nel gruppo del Monte Rosa a 4.544 metri di quota.
Alla fine dei lavori è prevista la tavola rotonda durante la quale rappresentanti delle associazioni, che operano nelle zone di montagna, saranno chiamati a confrontarsi sui metodi scientifici da applicare da questo momento in avanti.


Al Cnr la giornata sul futuro delle montagne. Qui siamo ai piedi del Monte Cervino in Valle d’Aosta – Foto di Archivio Foti


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