Il tiro combinato è una specialità relativamente nuova in “casa Fitav”: i primi passi sono stati mossi nel gennaio 2014 e le sue peculiarità consistono nel fatto che si pratica con tipologie diverse di armi. Con il fucile ad anima liscia e con la carabina a canna rigata. Si passa quindi un tiro dinamico in movimento – che è il tiro al piattello – a un tiro statico “mirato” con la carabina. È una disciplina bellissima, ma molto complicata che, proprio per queste sue caratteristiche, necessita anche di una serie di accessori tra cui un’ottica, attacchi e la necessità di allenarsi sia sulle pedane che nei poligoni abilitati. È una disciplina affascinante perché, come afferma il commissario tecnico della nazionale, Paolo Pozzati, “non si arriva mai”. Nel senso che in certe gare ci si può migliorare con il piattello mentre si cala con la carabina e viceversa. Nel calendario della specialità è programmato l’Europeo sulle pedane del Tav Piancardato in Umbria, dall’1 al 3 luglio. Abbiamo pertanto chiesto a Pozzati come stanno vivendo i suoi tiratori questo “traguardo” continentale e quali sono state fino ad ora le tappe di avvicinamento.
“Abbiamo disputato per il momento 2 Gran premi: il primo al Tav Vetralla e il secondo al Tav San Fruttuoso. È ancora prematuro pertanto parlare di composizione della nazionale. Diciamo che dei 6 tiratori che vanno a formare la rosa degli aventi diritto, ce ne sono già 3-4 che sanno di farne già parte. In primis perché hanno partecipato a diverse Europei, accumulando molta esperienza a riguardo, considerando soprattutto che sono 3 giorni consecutivi di gara che prevedono 2 prove quotidiane. Sanno bene perciò a cosa vanno incontro”.
E relativamente alla preparazione? “Viene gestita interamente dal sottoscritto”. Ricordiamo che nel medagliere del tiro combinato spiccano 7 titoli continentali, a cui si aggiungono anche naturalmente diversi riconoscimenti a livello individuale.
Tratto da “Nel tiro combinato non ‘si arriva mai’”, di Francesca Domenichini, Caccia & Tiro 06/2022.
Il tiro combinato è una specialità relativamente nuova in “casa Fitav”: i primi passi sono stati mossi nel gennaio 2014 e le sue peculiarità consistono nel fatto che si pratica con tipologie diverse di armi. Con il fucile ad anima liscia e con la carabina a canna rigata. Nella foto: Paolo Pozzati.