Il Trap Concaverde di Lonato ha organizzato, in collaborazione con il Comitato italiano paralimpico della Regione Lombardia, l’Open Day Cip-Inail, che si è svolto sui campi di tiro dell’impianto gardesano il 16 ottobre 2024. Erano 17 le persone arrivate insieme ai loro accompagnatori o con i famigliari, condividendo questo momento importante di avvicinamento al tiro a volo. La giornata è stata avviata con l’accoglienza del gruppo nelle aule del Concaverde, iniziando con i saluti del suo presidente Ivan Carella e proseguendo subito con la parte teorica, dove i tecnici hanno spiegato come funziona il Concaverde e che cos’è il tiro a volo, trattando in particolare la specialità della fossa olimpica. Molto spazio è stato dedicato alla sicurezza. In seguito i partecipanti sono stati suddivisi in piccoli gruppi ai quali è stata data la possibilità di tirare a 5 piattelli a testa. Un intermezzo per rifocillarsi ha allietato la pausa a metà giornata ed è stata poi la volta della seconda sessione tecnica, che ha visto di nuovo tutti sul campo per cercare gli adattamenti posturali più corretti, pensati per favorire l’azione tecnica per ogni diversa abilità. Ad accogliere tutti il presidente regionale del Cip Lombardia, Pierangelo Santelli. C’erano anche gli atleti della nazionale italiana Fitav di paratrap Emilio Poli, Giuseppe Arioli, Giancarlo Cosio, nonché i tecnici federali Zdenka Ratek e Sara Fanciullacci. Proprio con quest’ultima abbiamo fatto una piccola chiacchierata: ci ha spiegato come si svolgono in genere gli Open Day al Trap Concaverde: “Insieme con il Comitato paralimpico regionale organizziamo solitamente uno/due eventi all’anno, generalmente uno in primavera e uno in autunno, poiché l’intenzione è dare la possibilità di partecipare a più persone affinché possano trovare la loro strada attraverso lo sport. Per questo il Cip organizza giornate come questa in diverse discipline. Quando vengono da noi è sempre emozionante essere parte del loro percorso di scoperta del tiro a volo, vedendo con piacere il loro stupore nel capire che – con tutti gli accorgimenti necessari per la sicurezza – possono riuscire a praticarlo”. Durante queste giornate, dopo la parte introduttiva, la spiegazione continua anche attraverso video che mostrano gare paralimpiche, unitamente ad interventi effettuati in aula dagli atleti paralimpici stessi che raccontano le loro esperienze sportive e di vita. I partecipanti possono così capire che con il focus e la forza di volontà è possibile colpire i piattelli, e che il fattore mentale è un coefficiente che nello sport riguarda proprio tutti, creando un limite o, al contrario, un propulsore per l’azione tecnica da compiere. In pedana con l’attrezzo sportivo bisogna trovare la postura migliore e fare un po’ di pratica per metabolizzare l’automatismo, esattamente ciò che succede anche per i normodotati, il meccanismo di apprendimento e di miglioramento è sempre lo stesso. Nella condizione di disabilità, una parte importantissima la giocano gli adattamenti dell’equipaggiamento, necessari per aiutare il soggetto a performare al meglio nel gesto tecnico. Durante l’Open Day – non avendo la possibilità immediata di creare tali adattamenti – gli istruttori forniscono tutto l’ausilio fisico necessario, e quando i partecipanti capiscono che con un po’ di pratica e di lavoro mentale è comunque possibile praticare questo sport, sono al settimo cielo. Si tratta pur sempre di una disciplina che ha un impatto importante sulla sfera emotiva: la fisicità dell’attrezzo sportivo stesso, il momento del tiro del grilletto, il contraccolpo, la possibilità di andare a segno sul piattello. Insomma, tutto è adrenalina e prevalgono emozione e stupore. Il Cip-Inail organizza questi percorsi in tanti sport, tutti a costo zero per i praticanti che, se trovano interessante proseguire, possono poi accedere – sempre gratuitamente – a 3 cicli di lezioni da 40 ore l’uno. Dopo 120 ore di lezioni sono tesserabili nella Federazione di appartenenza e possono proseguire la loro carriera da appassionati o da professionisti, dove a quel punto decade la gratuità. “In quella fase – a parlare è sempre Sara Fanciullacci – gli atleti paralimpici sono pronti per iniziare il loro percorso sportivo con lezioni individuali specifiche e potranno poi essere avviati alle gare”. Esistono tra l’altro fondi ai quali si può accedere sempre tramite il Cip-Inail che finanziano anche alcuni adattamenti di cui sopra e che coprono buona parte delle spese iniziali. “Lo sport cerca di essere inclusivo e aperto a chiunque sia interessato alla conoscenza e alla pratica, e noi al Concaverde cerchiamo di essere sempre pronti e ben preparati ad accogliere tutti. Insieme con i miei colleghi, Zdenka Ratek ed Emilio Poli – conclude Fanciullacci – abbiamo partecipato tra l’altro di recente a corsi Fitav-Coni volti all’insegnamento del paratrap (con qualifica Snaq-Cip), in cui Fitav ha dimostrato di essere una delle Federazioni sportive pioniere in questo percorso. Da questo momento, infatti, il Comitato italiano paralimpico ha stabilito che non basterà più essere istruttori federali, ma sarà necessario avere un’abilitazione specifica orientata agli atleti con diversa abilità. Attraverso i passi intrapresi dalla Fitav, il movimento paralimpico nazionale ed internazionale si sta sviluppando sempre di più e, certamente, anche questa è una grandissima soddisfazione”.
Alcune fasi dell’Open Day paralimpico organizzato al Trap Concaverde di Lonato del Garda, a cui hanno partecipato anche gli atleti della nazionale Fitav di paratrap Emilio Poli, Giuseppe Arioli, Giancarlo Cosio, nonché i tecnici federali Zdenka Ratek e Sara Fanciullacci – Foto Trap Concaverde