In Sardegna è in corso il progetto Life Abilas per la reintroduzione dell’Aquila di Bonelli, specie che si era estinta qualche decennio fa. Si tratta di un’iniziativa preziosa che serve a ricostruire quella che gli esperti definiscono: continuità areale della specie nel bacino del Mar Mediterraneo. Life Abilas, realizzato con i finanziamenti di Rewiliding Europe, è iniziato nel 2023 e segue la precedente iniziativa denominata Aquila a-Life: fra i suoi obiettivi c’è quello di rilasciare in natura fino a 10 esemplari all’anno e di cercare di ridurre al minimo i pericoli che possono insidiare l’Aquila di Bonelli. La specie è minacciata soprattutto dalle linee elettriche che vanno messe in sicurezza. La stessa cosa succede con gli invasi d’acqua e le cisterne, all’interno dei quali gli esemplari di questa specie possono annegare. Si procede anche con la reintroduzione del coniglio selvatico che costituisce l’alimentazione preferita di questi rapaci in alcuni territori tenuti sotto controllo dal punto di vista sanitario. Per salvaguardare al meglio l’Aquila di Bonelli si è pensato anche di promuovere l’utilizzo delle munizioni atossiche da parte di chi pratica la caccia alla piccola selvaggina.
Le operazioni di rilascio degli esemplari sono possibili grazie al lavoro congiunto di Ispra, Forestas, e-distribuzione, Regione Sardegna Assessorato Ambiente e Grefa e grazie alla collaborazione del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale, nonché dell’Associazione SoS Abilarjos. A questo link potete trovare, oltre ad informazioni più dettagliate su Life Abilas, anche il servizio firmato dal collega Daniele Guido Gessa per il TGR Sardegna, che spiega tanti particolari interessanti grazie all’aiuto di Dionigi Secci, responsabile biodiversità dell’Agenzia regionale Forestas. Nel video proprio Secci spiega che questa aquila è più piccola dell’aquila reale e ha un ruolo fondamentale nell’equilibrio degli ecosistemi grazie al controllo delle popolazioni preda.
L’Aquila di Bonelli: il progetto di reintroduzione in Sardegna ha la finalità di ricostruire quella che gli esperti definiscono: continuità areale della specie nel bacino del Mar Mediterraneo – Foto Francesco Veronesi dall’Italia, CC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons


