In svariate occasioni i cacciatori hanno tentato di far risaltare i temi collegati al legame sempre più indispensabile tra biodiversità, agricoltura e sostenibilità ambientale. La nuova Politica Agricola Comune (PAC) 2023-2027 e la Strategia Forestale Nazionale (SFN), rappresentano il banco di prova per reimpostare un progetto di azioni ed investimenti indirizzati a creare e a mantenere la biodiversità anche in zone caratterizzate da un’alta vocazione agricola e in alcune zone forestali.
E in tale contesto il mondo venatorio, quando e se opportunamente coinvolto, è in grado di fornire un grande contributo, a partire dal ruolo svolto dagli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) per tutte quelle che saranno le strategie presenti nei nuovi Piani faunistici venatori regionali.
Per mettere luce su questi importanti aspetti, è stato organizzato qualche giorno fa un webinar promosso dalla Federazione regionale Ordine dei Dottori Agronomi e Forestale della Toscana, intitolato “Agricoltura e biodiversità: una riconciliazione possibile?”,che ha visto tra i relatori anche Michele Bottazzo dell’Ufficio Studi e Ricerche Faunistiche e Agro-ambientali di Ferdercaccia e Francesco Santilli, tecnico faunistico. I loro contributi si sono incentrati sulle possibili ricadute gestionali finalizzate alla fauna selvatica. Il fatto che gli stessi Ordini professionali sentano la necessità di approfondire questi temi, ci incoraggia a proseguire il percorso intrapreso e rinnovare la richiesta alla Regione Toscana ed al competente assessorato, di aprire un tavolo di confronto istituzionale con la partecipazione di tutti i portatori d’interesse.
Il mondo venatorio, se opportunamente coinvolto, è in grado di fornire un grande contributo alla Strategia Forestale Nazionale e alla nuova PAC, a partire dal ruolo svolto dagli Ambiti Territoriali di Caccia per tutte quelle che saranno le strategie presenti nei nuovi Piani faunistici venatori regionali.